Il principio di tutto è quel breve ma angosciante istante rotto solo dal pianto, che in Bibio coincide con le prime tre firme per Mush Records. Poi c’è l’iniziazione, la cerimonia che consacra all’età adulta e durante la quale si mettono in mostra le proprie abilità in circostanze estreme; e nel caso particolare di Stephen Wilkinson può corrispondere all’uscita di Ambivalence Avenue, che sancisce il passaggio a Warp Records. Ci sono poi gli anni della maturità, accomunati dal nervoso alternarsi di modi d’essere e di tratti peculiari; in questo indefinito periodo si piega la propria persona a stimoli tra loro diversi, a continui cambiamenti che in Bibio ripercorrono e si specchiano in tutta la vita artistica: dunque ora la predilezione di drum machine e sintetizzatori (Mind Bokeh), ora invece l’inclinazione per suoni più acustici e comunque upbeat (The Apple And The Tooth). Dopo ciò c’è A Mineral Love, un lavoro piacevole, facile e leggero, ma, allo stesso modo dei precedenti, ancora intimo e a tratti riposto; ora illuminato di una luce lucente e poi subito fosca.

Come quando con gli occhi si punta il sole e la retina è pervasa dallo sfolgorio frenetico e accecante di luci, così A Mineral Love è un rapido e confuso susseguirsi di suoni e insieme di vibrazioni che colpiscono vivamente la capacità percettiva e i sensi. Alla stregua di una girandola impazzita, A Mineral Love, roteando crea un movimento circolare e turbinoso, mostra mutevoli forme e colori tra loro diversi. È poi sognante A Mineral Love, oltre che intangibile e rarefatto; fulmineo come la partitura di Saint Thomas percorsa dalla chitarra la quale sembra voglia raccontare di un amore altrettanto estemporaneo: prima appassionante ed avvincente, che brucia in una fiamma vivida e briosa, e un attimo dopo goffo e incerto, perso in un ricordo nostalgico. Possiede quindi inoltre una linea posata e malinconica A Mineral Love, la quale indelebilmente segna l’intero lavoro e i suoi contorni; soprattutto Petals e The Way You Talk, che annovera la presenza di Gotye, ma anche C’est La Vie e Raxeira in misura minore, sono tutti brani espressi per mezzo di arrangiamenti semplici, avvolti in un arpeggiato fitto e in un sentimento nebuloso e velato. È però spensierato A Mineral Love, allo stesso modo del suono scanzonato di tracce quali Feeling, sporca come il sax soul e molle come la chitarra funk, o la carnale Why So Serious?, che amalgama come fosse burro il suono smoothy e il seducente ritmo r&b. Diventa così danzante A Mineral Love e in With The Thought Of Us fa emergere il carattere adolescenziale, sprezzante e disinibito del Bibio più dance pop. Infine e nell’insieme, A Mineral Love, è un album che raccoglie più generi e più influenze; che con naturalità avvicenda la sbilenca piroetta nella triste balera (Wren Trails) al sincronismo del passo country (Town & Country), per poi tornare al ritmo più fresco dell’omonima traccia A Mineral Love. È come se Stephen guardasse avanti e si sentisse magneticamente attratto dal passato; è come vivesse quel pronunciato dualismo tra l’infantile desiderio e l’ingombrante bisogno di prendersi sul serio: quella crisi di mezza età che nella biografia artistica di Bibio coincide con il suo ultimo e ottavo lavoro, A Mineral Love.

Tracce consigliate: FeelingA Mineral Love.