Zoo Kid, Edgar the Beatmaker, DJ JD Sports, Lankslacks, King Krule. I progetti musicali del ventunenne Archy Marshall sono davvero tanti ma solo con il suo ultimo album, A New Place 2 Drown, il ginger londinese è riuscito a togliersi dalla faccia tutte queste maschere e farci capire davvero chi sia. ANP2D è parte di una triade formata da un libro di poesie, uno short film e, appunto, il disco, il tutto realizzato con il fratello Jack. Con questo progetto i due ci aprono le porte della loro casa di South London, ci presentano la loro vita e fanno in modo di farci sentir parte della famiglia Marshall.

Parliamo però del disco. Con due anni di pausa dal precedente 6 Feet Beneath The Moon, molti di noi non sapevano bene cosa aspettarsi dal giovane Archy, se un ritorno alle origini o un secondo capitolo della saga King Krule. In questo caso si può affermare una crescita musicale davvero grande influenzata però dai vecchi sound malinconici su basi hip-hop, ritrovati nei vecchi progetti quali Edgar the Beatmaker e DJ JD Sports (nonché i più particolari).
C’è quindi un cambiamento in questo nuovo disco: il genere è cupo, tutto è avvolto da una certa aura di mistero e la prepotente voce del cantante questa volta ha un ruolo diverso da quello che ben conosciamo. Ci troviamo faccia a faccia con una nuova metrica nel cantato, echi infiniti ci accompagnano per tutta la durata dell’album e i brani sono tutti collegati tra loro tramite un susseguirsi di beat che man mano diventano sempre più invadenti.
In Ammi Ammi (featuring con Jamie Isaac, amico di Archy da tempo coinvolto nei suoi progetti jazz-rap) capiamo che i vecchi ritmi jazz non vengono abbandonati, anzi, c’è una continua manipolazione di questi e proprio dal momento che i pezzi sono tutti collegati tra loro li sentiremo fare a cambio con suoni sempre più instabili e particolari.
Proseguendo con l’ascolto le atmosfere diventano sempre più tetre, beat dubstep e ambient prendono il sopravvento insieme a campioni vocali che sembrano provenire dall’oltretomba (New Builds) e non c’è cosa che riesca meglio all’artista se non quella di far perdere l’ascoltatore dentro un labirinto di melodie ed echi violenti.
Il giovane londinese ci presenta un lavoro autobiografico, ci parla della sua vita, della depressione, dell’erba e dei rapporti con le ragazze, tutto in modo ostentato, come se chiacchierasse con noi:

“Well, fuck my mental health
Went down the drain of this world
To be burnin’ in hell, but you can’t tell, you just swell”  
(Swell)
“Even though you fucked him, I don’t really give a shit” (Arise Dear Brother).

È chiaro che con questo nuovo progetto c’è stata una grande crescita artistica, ANP2D è infatti frutto di un lavoro ricercato, forte e dalla grandissima personalità, degno del nome Archy Marshall.

Tracce consigliate: Ammi Ammi, Sex With Nobody, Thames Water