Di album come questo ne escono pochi all’anno, e ogni volta è un colpo al cuore. Gli A Sunny Day In Glasgow sono un quartetto che ne ha passate davvero parecchie, che si è trovato a cambiare formazione più e più volte e che da ormai 12 anni crea musica senza tempo. Vi ricordate quando nel 2012 riscoprivamo un nuovo tipo di dream pop, con Beach House prima e Grimes poi a dettarne i canoni, ognuno in chiave propria, quando il pop (nel senso più lato del termine) sembrava aver acquistato un nuovo senso? Bene, aggiungete a quello stupore una goccia di shoegaze, due voci femminili superbe, mescolate il tutto ed otterrete una vera bomba che risponde al nome di Sea When Absent. Dopo aver raggiunto la formazione stabile che ormai li caratterizza da 4 anni, gli ASDIG sono riusciti a trovare uno splendido equilibrio dettato dall’insolito impiego di due voci femminili che si alternano, grazie alla diversità del loro timbro. Quel pizzico di shoegaze però è l’elemento fondamentale di questo gruppo; è giusto un pizzico, ma è comunque quel che basta per far godere chi ancora si emoziona come fosse la prima volta quando Sometimes esce pura e cruda dalle corde di Kevin Shields.

Sea When Absent è un viaggio all’interno di diverse atmosfere che si apre con una canzone il cui titolo è un ossimoro Byebye, Big Ocean (The End): il muro sonoro che ci da il benvenuto è veramente impressionante e gli oltre 4 minuti che ne seguono sono caratterizzati da ondate di intensità e un’entropia musicale che non si perde mai e carica l’ascoltatore per tutta la durata del disco. La personalità del gruppo consente loro di spaziare qua e là senza tenere un vero e proprio filo conduttore; e così In Love With Useless (The Timeless Geometry In The Tradition Of Passing) pur aprendosi in maniera molto più frivola della sua precedente, riuscirà a stupirvi sia nei chorus che nello schitarrio che prende prepotentemente il possesso della canzone al quarto minuto. Scelta questa, di spezzare a metà le canzoni, che si ripete anche nelle successive Crushin’ MTLOV (Minor Keys) caratterizzate da una minor intensità. Succede poi che veniamo nuovamente catapultati in un luogo cupo e con The Things They Do To Me dove la grancassa reclama i suoi spazi e fa da filo conduttore per il traghettamento verso la seconda parte dell’album. Cominciano dunque con Boys Turn Into Girls (Initiation Rites) prima, e Double Dutch poi, a comparire anche gli ormai onnipresenti synth che in The Body, It Bends tentano un vero e proprio furto d’identità ai danni delle chitarre, non più protagoniste dei muri sonori prodotti in precedenza. Tutto si chiude con Golden Waves che è un vero e proprio concentrato di tutto quello che è stato detto fin’ora, mischiato e buttato lì: dalle chitarrone ai synth dalle distorsioni pazzesche ai ritmi spezzati, quasi fosse il riassunto a fine capitolo, spesso inutile e lacunoso.

Gli A Sunny Day In Glasgow proseguono sulla scia positiva dopo Autumn, Again e possono, a ragione, vantarsi di aver reinterpretato un genere troppo spesso accantonato. Sea When Absent ha il meraviglioso pregio di essere poliedrico ed intrigante, di non scendere mai, di rendere piacevole il disordine; Sea When Absent è un album che fa stare bene.

Tracce consigliate: Byebye, Big Ocean (The End)In Love With Useless (The Timeless Geometry In The Tradition Of Passing)