foals

Se ricordate, lo scorso gennaio Yannis Philippakis confermò che i Foals erano tornati in studio per lavorare a del nuovo materiale.
Ora il silenzio di questi ultimi mesi viene finalmente spezzato da alcune interessanti rivelazioni riguardanti proprio il nuovo lavoro discografico cui la band di Oxford si sta dedicando. Iniziamo dunque a mettere qualche calice carta in tavola, e diciamo che le registrazioni sembrano andar bene, a gonfie vele si direbbe:

We drank about 130 bottles of this red wine called Ardèche. […] I don’t think there was a point where we were all drunk.

Stando alle dichiarazioni del chitarrista Jimmy Smith, quindi, i Foals sono sì in sala, quantomeno intenti a bere litri di ottimo vino francese. Quale modo migliore per produrre musica, no?
L’assunzione della quantità spropositata del buon nettare degli dei ha però portato a questi primi dati alquanto spiazzanti: pare infatti che il nuovo album verrà fuori “heavier, poppier and weirder” del precedente Holy Fire datato 2013. Non per niente l’Ardèche è un vino abbastanza pesantuccio.

Un po’ di paura a questo punto noi l’abbiamo, sopratutto per l’incolumità del fegato dei cinque musicisti. Ma per ora ci limitiamo ad attendere ulteriori dettagli sul quarto disco in arrivo, e a consigliare alla band una buona annata di Aglianico, giusto per variare.