Dopo settimane di discussioni l’emendamento che permetterebbe di ottenere il rimborso cash al posto dei voucher è stato approvato.

A renderlo noto sono gli stessi interlocutori politici che hanno presentato l’emendamento in Commissione Bilancio che consentirebbe, una volta terminato il suo iter, di modificare il Decreto Cura Italia e di sostituire il tanto osteggiato voucher con un rimborso completo nei casi di annullamento del concerto a causa del Covid-19. Anche se, il rimborso verrebbe erogato solo nel caso di annullamento totale o di rinvio ove la nuova data venisse fissata oltre il termine previsto per l’utilizzo del voucher, quindi – ad esempio – oltre 18 mesi da quella originaria.

Questo il testo che potrebbe diventare legge:

L’organizzatore di concerti di musica leggera provvede, comunque, al rimborso con restituzione della somma versata ai soggetti acquirenti alla scadenza del periodo di validità del voucher quando la prestazione dell’artista originariamente programmata venga annullata, senza rinvio ad altra data compresa nel medesimo periodo di validità del voucher. In caso di cancellazione definitiva del concerto, l’organizzatore provvede immediatamente al rimborso con restituzione della somma versata

Solo poco tempo fa in questa vicenda si erano messi in mezzo Paul McCartney, Gianna Nannini, Altroconsumo, Aduc ed Antitrust in un balletto che, incrociamo le dita, sta per giungere all’atto finale.

Inchino al pubblico e tutti (o quasi) contenti.