Altroconsumo ha lanciato sul proprio sito una petizione per chiedere al Governo di soddisfare pienamente i diritti dei consumatori che si sono trovati senza concerti a causa del Covdi-19.

Sono già quasi seimila coloro che hanno aderito alla proposta dell’associazione a tutela del consumatore per riuscire ad ottenere non solo il voucher, ma anche il rimborso completo. Del resto, dopo le sparate di Paul McCartney, l’intervento dell’Aduc e l’Antitrust che si è messa sulla torretta di guardia insieme alla Commissione europea a controllare l’evolversi della situazione, stiamo per raggiungere il boiling point.

L’impresa non sarà certamente semplice dato che andrebbe modificato l’art. 88 del DL Cura Italia (peraltro convertito in legge) a norma del quale è prevista esclusivamente l’emissione di un voucher spendibile entro 18 mesi per eventi futuri programmati dallo stesso organizzatore dell’evento cancellato (inizialmente erano solo 12 mesi).  Un decreto che secondo i primi approfondimenti si pone in contrasto sia con la normativa interna sui diritti del consumatore, ma soprattutto con quella di matrice sovranazionale recepita proprio nel Codice del consumo.

Ma la modifica potrebbe arrivare grazie anche ad un emendamento proposto recentemente in parlamento e che consentirebbe di ottenere il rimborso completo (al netto dei diritti di prevendita?!).

Queste, in sintesi, le richieste di Altroconsumo:

  • poter scegliere fra rimborso in denaro e buono/voucher valido per un evento futuro;
  • stessa possibilità di scelta anche se l’evento non è annullato ma solo rinviato;
  • il voucher deve valere per almeno due anni;
  • possibilità di cedere il proprio voucher ad altri (amici, parenti…);
  • rimborso in denaro se il voucher non è utilizzato prima della scadenza;
  • fondo di garanzia per rimborsare il consumatore se l’organizzatore fallisce (circostanza meno improbabile di quanto si possa pensare)

Se vuoi aderire o anche solo approfondire il tema puoi visitare il sito di Altroconsumo.