Il 9 giugno esce il loro primo disco.
I Cigarettes After Sex sono Greg Gonzales, Jacob Tomsky, Phillip Tubbs, Randy Miller e ci hanno rapito negli ultimi anni solo grazie ad un EP del 2012 e 4 singoli pubblicati nell’arco di 2 anni. Apocalypse è il titolo del loro primo estratto; qualche settimana fa hanno suonato a Milano e torneranno in Italia quest’estate.
Non ci restava quindi che andare a fare due chiacchiere con il leader della band Greg Gonzales, che ci ha fatto scoprire qualcosa di più su come si diventa una delle migliori band dream pop degli ultimi anni.
DW: Ciao Greg, la prima domanda che viene spontaneo chiedere è: come mai Cigarettes After Sex?
CAS: Avevo una sorta di “relazione” con questa mia amica, e lei aveva l’ abitudine di fumare una sigaretta dopo essere stati a letto insieme, abitudine che io non avevo mai avuto. Mi ha praticamente iniziato a questa cosa, e mi piacque molto. Una sera stavamo fumando una sigaretta per l’appunto, e d’improvviso mi è saltata in testa l’idea del nome. Motivazioni decisamente autobiografiche.
DW: Dopo la demo del 2011, un EP uscito nel 2012, solo 4 singoli pubblicati tra il 2014 e il 2016. Come mai così tanto tempo per l’arrivo del primo album, che uscirà il 9 giugno di quest’anno?
CAS: Credo che l’EP del 2012 fosse la cosa migliore che avessi fatto fino a quel momento con quella band (tra il 2012 e il 2015 i Cigarettes After Sex hanno cambiato formazione, ndr.), quindi è stato difficile provare a pareggiarlo per molto tempo. Mi sembrava che tutto quello che facessi non era comunque abbastanza. Poi sono andato a New York dove mi sono fermato per diverso tempo e lì è stato il giusto momento per poter ripartire con la nuova band; nel 2015 abbiamo infatti inciso Affection e ci è sembrata veramente buona e un ottimo match con quello che era stato il sound del 2012. E da lì, appunto, siamo ripartiti.
DW: Se dovessimo catalogarvi sotto un genere musicale viene subito in mente il dream pop. Vi riconoscete in questo genere?
CAS: Sì, decisamente. Mi piace molto questo termine, credo che sia un termine davvero fico. Per esempio uno dei miei gruppi preferiti sono proprio i Cocteau Twins, quindi sì lo prendo come un complimento.
DW: Pensate di evolvervi in qualche modo? E, sopratutto, meglio andare più verso il dream o più verso il pop?
CAS: Ah, questa è difficile, perché amo molto anche la musica pop, però credo che ci muoveremo in questa direzione per ancora un po’ di tempo, per trovare il giusto sound, e poi magari potremo essere più dream o più pop, ma credo che per ora manterremo quest sound. L’idea della musica pop non mi disturba però, anzi, amo la musica pop, sarebbe un match molto naturale.
DW: Ok parliamo di dischi: 5 album che sono stati particolarmente significativi e che hanno segnato il tuo percorso artistico anche un po’ quello della band.
CAS: La Question di Francoise Hardy lo metterei al primo posto, questo disco mi ha insegnato cosa vuol dire avere un profondo legame con un album, è stato come una forza della natura, un fuoco che divampa, e ha delle vibrazione che volevo avessero anche i Cigarettes. Il secondo che sceglierei è Floating Into The Night di Julee Cruise, sopratutto per le cose che ha fatto assieme a David Lynch per Twin Peaks, ha questa aurea dark, surreale, trasognante ma allo stesso tempo molto dolce, la sua voce poi è meravigliosa, spettrale. Il terzo è una raccolta che si chiama Ennio Morricone With Love, del compositore italiano Ennio Morricone, è più che altro un insieme di tracce che lui ha scritto per film italiani degli anni ’60 ed è un disco dai toni gentili, molto bello lo metto su ogni volta che non riesco ad addormentarmi. Numero quattro sceglierei Early Piano Works di Erik Satie, stesso discorso, la musica di Satie per me è una delle migliori, proprio perché suona così antica ma allo stesso tempo è molto attuale. Il quinto è il primo disco di Paul Simon, e questo è importante sopratutto per la scrittura dei testi, probabilmente una delle migliori scritture, ogni canzone è veramente fantastica.
DW: 5 album di questo 2017 che sono imperdibili.
CAS: Questa è veramente difficile per me… ora mi sento impreparato, dovrei avere più attenzione per le nuove uscite. Forse meglio prendere canzoni dello scorso anno, e un disco di cui ho parlato spesso è Blonde di Frank Ocean. Un album davvero bello.
DW: Tante date in Italia in quest’estate 2017 da headliner, se doveste essere un gruppo spalla di qualcuno, di chi vorreste esserlo?
CAS: Ce ne sono tanti che mi vengono in mente. Se dovessi sceglierne uno sarebbero decisamente i Portishead, penso che per varie ragioni ci vedrei bene al loro fianco. È un gruppo a cui sono sempre stato molto legato, sopratutto per il loro secondo disco, quello in bianco e nero (ovviamente!). Ci dissero anche che effettivamente piacciamo molto a un membro della band, si chiama Geoff Barrow, quindi si sarebbe una cosa grandissima!
DW: Qual è il ricordo più lontano che hai come primo approccio alla musica?
CAS: Il primo ricordo che mi viene in mente sono io che provo a suonare le prime note alla chitarra, avevo più o meno 10 anni.
DW: Ho letto in un’intervista che quando pensi ai tuoi testi ti viene in mente Le Città invisibili di Calvino. Puoi parlarmi di questa cosa?
CAS: Sì certo, è il mio libro preferito, lo comprai la prima volta che andai a New York ed ha fatto parte di quel nuovo capitolo della mia vita. Mi piace molto l’aspetto trasognante del racconto, il modo in cui lui parla di queste città che però non posso esistere realmente, è molto immaginativo, ti porta in posto lontani, è allo stesso tempo antico e moderno, e l’ho trovato molto vicino a quella che vuole essere anche la musica dei Cigarettes. È veramente un libro bellissimo.
DW: Oltre alla letteratura, conosci anche la musica italiana? Quale artista ti piace in particolar modo?
CAS: Sì certamente, conosco Alice, è una cantante italiana degli anni ’60, ed è veramente brava, ascolto diverse cose sue. Conosco molti compositori italiani, come Ennio Morricone o Nino Rota da cui sono stato molto influenzato, sopratutto per i loro lavori cinematografici. Se penso a nuove band di adesso non saprei, ma ascolto molta musica italiana, credo che sia una bellissima lingua in ambito musicale e sopratutto per i testi.
DW: Siete partiti da poco per un tour europeo che vi terrà piuttosto impegnati, cosa ascoltate mentre siete in tour?
CAS: Ascoltiamo molta musica ovviamente. Al giorno d’oggi quando ascolto musica la maggior parte delle volte sono canzoni singole diverse tra loro, quindi dipende sopratutto da quello che gira dentro il mio iPod. Anzi fammi vedere cosa trovo (prende il suo iPod), ecco per esempio ho della musica pop spagnola, sul genere dei Mamas and Papas, anni 60 (ride, ndr.).
DW: Guardate serie tv? In “Each Time You Fall In Love”, canzone del nuovo album, sembra di essere in un episodio di Twin Peaks.
CAS: Sì, andando indietro nel tempo mi piaceva molto The Twilight Zone e ne apprezzavo anche la musica, a dire il vero una serie che ha in qualche modo influenzato la band è stata Mad Men sopratutto per la musica che c’era dentro, era tutta musica degli anni ’50; ho scoperto in quella serie molte canzoni che non avevo mai ascoltato prima. Noi abbiamo un sound decisamente più anni ’90, a tratti anche ’80, ma siamo stati influenzati molto anche alla musica degli anni ’50. E sì, ho anche visto Twin Peaks e anche lì la colonna sonora è fondamentale.
DW: La vostra estetica riflette toni molto dark (basti pensare al frequente e totale uso che fate del colore nero). Come mai questa scelta? Ha un significato in particolare?
CAS: Volevo che lo script avesse una certa audacia anche nelle immagini. Importante è stata l’influenza dei Belle and Sebastian, che fu una specie di punto di inizio; quando poi ho avuto l’opportunità di vedere le fotografie di Man Ray mi sono reso conto che erano il perfetto punto di incontro con la nostra musica. Ho praticamente unito le due cose e ne abbiamo creato delle immagini. È un sentimento bianco e nero, molto noir e una volta che ho visto il risultato pensai che fosse il miglior modo per presentare la nostra musica.
DW: Dobbiamo prendere alla lettera il consiglio di accendersi una sigaretta dopo il sesso? O avete anche altri suggerimenti?
CAS: Questa è un’ottima domanda! Dopo la sigaretta una cosa che si potrebbe fare è fare una lunga passeggiata notturna, sì credo che possa essere un’ altra idea su cosa fare dopo il sesso.
DW: Fai un saluto ai fan italiani che non vedono l’ora di vedervi in Italia.
CAS: Vorrei solo dire che sono immensamente grato ai fan italiani, è sempre molto bello tornare qui e speriamo di continuare a tornarci così spesso anche in futuro.