Dei Canova vi avevamo parlato già diversi mesi fa, proprio contestualmente alla release del loro album di debuto Avete ragione tutti, che nel giro di qualche mese è finito sulle radio e negli iPod di mezza Italia. In alcuni casi si è sentito anche di persone che in macchina hanno solo quel cd e costringono fidanzati, amici e parenti a spararselo tutto sia all’andata che al ritorno, in un tripudio di indie pop da far invidia ai maturandi indimenticati Lunapop.

Tra congetture contemporanee e ballads alla ricerca dell’amore perduto, la band ci ha parecchio incuriosito e con la complicità della loro prossima ospitata in terra milanese (come diremo a breve), abbiamo fatto una chiacchierata informale, nella quale abbiamo cercato di saperne di più di questa band.

DW: Canova: un po’ colta come citazione. Voi non eravate quelli del 5,5 in storia, come dite in Brexit? Come nasce l’idea di un nome cosi importante?

CANOVA: Abbiamo fatto caso sopratutto alla fonetica e all’impatto visivo. Stavamo andando da qualche parte a Milano, e siamo passati sotto un cartellone gigante con la scritta CANOVA. Era ovviamente una mostra, e abbiamo subito pensato che sarebbe stata bene su una locandina per un concerto.

DW: Partiamo dall’inizio. Come nascono i Canova, e quanta gavetta avete fatto per arrivare fino ad “Avete ragione tutti”? O è bastato semplicemente affidarsi al produttore giusto, come spesso si dice oggi sull’indie italiano?

CANOVA: Stiamo insieme da 4 anni e il primo disco è uscito meno di 6 mesi fa. Abbiamo scritto e suonato tanto in giro, senza essere nessuno, con poco o niente sul web: concerti con poche persone, zero soldi ma tanta sala prova e tanta dedizione. Aspettavamo il momento giusto per noi, ma sopratutto che riuscissimo a trovare la quadratura alle canzoni. I provini che avevamo fatto da soli per il disco sono molto simili alla resa finale, infatti l’album l’abbiamo registrato in soli 6 giorni, era tutto pronto. Forse se avessimo saputo quello che sarebbe successo poi, ci avremmo fatto più attenzione dedicando un po’ più tempo alla cosa, ma probabilmente è stato meglio così.

DW: Avete una vostra data zero che vi porterete sempre nel cuore?

CANOVA: Ogni data ha qualcosa di particolare: un personaggio, una ragazza ubriaca, un accento, quindi la vediamo più da lontano. E poi siamo molto sfasati da quando è partito il tour, è molto fitto, di media sono 3/4 date a settimana con molti chilometri tra una e l’altra, quindi a volte facciamo fatica a capire.

DW: Nell’ultimo anno si è parlato tanto della scena romana. Voi inaugurate quella milanese? Se sì, chi vi portereste appresso?

CANOVA: In realtà siamo sempre stati un po’ fuori da questa cosa della “scena”. Abbiamo tantissimi amici cantautori o band, ma a Milano tutti si fanno abbastanza gli affari loro. Questa cosa ha dei pro e dei contro ovviamente.

DW: Ascoltando bene alcune vostre canzoni è inevitabile pensare che siate tra i primi figli di Cremonini/Lunapop, musicalmente parlando: quanto siete d’accordo?

CANOVA: Lo prendiamo come un complimento. Squerez ha delle canzoni bellissime, e se uscisse adesso farebbe lo stesso botto di allora. E ora, per come vanno le cose, sarebbe considerato un disco indieCesare Cremonini è tra i più bravi di tutti, questo è fuori dubbio.

DW: “Avete ragione tutti” è un titolo che sa di presa per il culo. Quali sono i consigli che ascoltate veramente? 

CANOVA: È una presa per il culo, infatti. Il nostro è il paese di allenatori di calcio così come di discografici, pubblicitari e manager. Abbiamo registrato e scritto il disco, solamente ascoltando noi stessi. Diamo retta a chi ci piace e a chi sta facendo con noi questo percorso, ovvero la Maciste Dischi, Panico Concerti e Sporco Impossibile (nell’ordine: etichetta, booking e ufficio stampa, ndr.).

DW: Parliamo dei vostri live: gran casino, groupies sul palco e tanta voglia di condividere con il pubblico. Ve li eravate immaginati cosi i vostri show o è tutto molto più inaspettato?

CANOVA: Viviamo molto il momento, infatti quando ci capita di guardare dei video dei concerti ci fa molto strano. Puntiamo sempre di più alla condivisione con i nostri fan, a fare sempre più casino. Per noi che siamo una band il concerto è il momento più importante.

DW: Progetti per il futuro? Magari il palco del Mi Ami? 

CANOVA: Sì, saremo al Mi Ami, così come in molti altri festival. A inizio maggio finirà il tour invernale e a metà maggio partirà quello estivo. Ci sono tante cose belle che succederanno.

DW: C’è già un nuovo disco in cantiere?

CANOVA: Come idea sì, stiamo già scrivendo tanti brani nuovi, ma la verità è che staremo tanto in giro con questo disco, forse ancora un annetto. Qualcosina di nuovo uscirà, ma ancora c’è tanto tempo prima di un secondo album.

DW: Consigliate 5 album ai nostri lettori da avere nella collezione di dischi a tutti i costi.

CANOVA: OasisWhat’s the story morning glory

The StrokesIs this it

George HarrisonAll things must pass

ColdplayViva la vida or death and all his friends

Blink 182Blink 182

I Canova saranno di scena a Milano, questo venerdì per il compleanno di Linoleum, che spegnerà 3 candeline in una location alternativa rispetto al solito: il Rocket, dove si prevede gran casino, sotto e soprattutto sopra il palco.

Ascolta qui l’album di debutto dei Canova – Avete ragione Tutti.