Alla fine è il cruccio di ogni collezionista: quasi ogni persona che ha affrontato una collezione arriva nella vita al punto in cui si chiede dove potrà mettere la roba che sta accumulando con tanta passione. Molte volte però non è l’unico problema che ci si pone davanti ad una collezione, specie se composta da parecchi oggetti. Spesso accade, infatti, che più le cose si accumulino, meno si riesce a decidere quale possa essere il miglior metodo per archiviare tutto ciò che stiamo raccogliendo. E chi, se non i collezionisti di dischi, conosce meglio questo problema? Per quanto siamo convinti che ognuno abbia il proprio metodo di archiviazione, e che lo pensi giustamente il migliore, con questo articolo intendiamo indicarvi quelli che possono essere i migliori metodi per catalogare i dischi che state piazzando in casa vostra.

Primo metodo: nessun metodo

Ad alcuni potrà sembrare l’opzione più pigra, allo stesso tempo potrebbe far trasalire chiunque sia affetto da qualsiasi forma di disturbo ossessivo compulsivo, però è spesso nel caos che si trova la risposta ai nostri problemi. Se è il caso, quindi, a governare il nostro universo, perché non dovrebbe governare anche la nostra collezione? Chi siamo noi per poter fermare una forza tanto potente? E se vi va male potreste sempre diventare protagonisti di Vite Sommerse su Real Time.

Secondo metodo: organizzarli per genere

Siete dei freddi calcolatori? Seguite lo sport solo per le statistiche? Vi trovate a fantasticare eroticamente sulla macchina che controlla gli algoritmi che regolano i consigli per genere di programmi come Spotify e Pandora? Allora vi proponiamo di prendere tutto il vostro spirito da Terminator e utilizzarlo per mettere insieme i vostri dischi per genere, senza comunque preoccuparvi di quello che il Papa o Tumblr potrebbero pensare di voi. Una domanda però: come andreste a catalogare Walk This Way dei Run DMC?

Terzo metodo: ordine alfabetico, per nome proprio dell’artista e titolo album

Il metodo forse più ovvio e funzionale. Alla fine è così che anni di apparecchi multimediali per la fruizione della musica in formato digitale ci hanno abituato ad organizzare la nostra musica, o meglio, è così che ce l’hanno organizzata per anni. Ma siamo sicuri che sia il metodo più corretto e non solo quello che ci hanno abituato ad utilizzare? In che modo possiamo tenere vicini Kanye West e i Kings Of Leon senza che sembri una forzatura o un’edizione a caso del Glastonbury? E se fosse un grosso complotto per soggiogarci alle lobby dell’alfabeto?!1!?1? Alla fine è il metodo più maniacalmente corretto e, allo stesso tempo, logicamente sbagliato: una grossa contraddizione che ci semplifica la vita.

Quarto motivo: ordine alfabetico per titolo dell’album

Un ottimo modo se vi ricordate il titolo di ogni album di cui siete in possesso, perché altrimenti passerete giorni a cercare di ricordarvi il titolo di quell’album dei DIIV con in copertina il tipo disteso.

Quinto metodo: autobiograficamente, come su alta fedeltà

Qualsiasi collezionista di dischi mente se dice di non apprezzare Alta Fedeltà, che sia il libro di Nick Hornby o la sua trasposizione cinematografica. In Alta Fedeltà. Qui sotto un video che ci permette di spiegare bene, come direbbero su Il Post, il metodo di cui stiamo parlando:

Sesto metodo: organizzazione cronologica

Semplicemente prendete i vostri dischi e li ordinate in base all’anno della loro pubblicazione. È decisamente un buon metodo, ma in che modo riuscirete a superare il dubbio che potrebbe nascere sul come organizzare i vostri album, e cioè se seguendo l’anno della loro pubblicazione vera e propria o l’anno della pubblicazione della vostra edizione speciale. Se siete bravi con le date, se ricordate anche il compleanno della vicina della zia di vostra madre, crediamo che questo sia il metodo adatto a voi.

Settimo metodo: organizzate i dischi in base al colore

Qui nasce un dubbio: i vostri dischi sono più un elemento costitutivo del vostro arredamento o sono oggetti con una loro dimensione a parte? Perché nel primo caso non potete assolutamente non prendere in considerazione quello che è sicuramente il metodo più amato dagli instagrammers di tutto il mondo: mettere insieme i vostri dischi in base alla loro composizione cromatica. Dopodiché ciò che dovete fare è semplice: postare la foto sui vostri profili social per ottenere big likes e apprezzamenti dai vostri follower affetti da OCD, e attendere un attestato da arredatore di interni.

Ottavo metodo: in base a quanto ci avete speso o al valore raggiunto dal disco

Banalmente: ogni collezione, grande o piccola che sia, chiede uno sforzo economico. Spesso, quando si parla di dischi, l’esborso per infoltire il proprio catalogo è davvero grande. Altre volte, invece, i dischi che ci è capitato di acquistare, anche per caso, cambiano di valore negli anni e, se si è fortunati, questo valore potrebbe anche crescere. Per cui, perché non prendere in considerazione proprio il valore economico dei vostri amati album per decidere come ordinarli? Molto utile, tra l’altro, per chi volesse iniziare a rivendere parte della propria collezione, così da poter valutare bene il costo – opportunità.

Nono metodo: in base all’ultimo ascolto effettuato

Che, volendo, è molto simile al primo metodo. Da un lato vi aiuta a capire quale album davvero preferiate tra quelli che possedete, alla faccia di tutti i discorsi sul fatto che ai figli si vuole bene in egual misura, dall’altro è una buona scusa per evitare di catalogarli davvero. Ovviamente questo metodo è più indicato per chi non ha una grandissima collezione cui badare.

Decimo metodo: alfabetico per cognome dell’artista e titolo album

Ammettiamolo: questo è forse un metodo molto corretto per organizzare i vostri dischi, e lo è principalmente perché non ha delle falle. Ogni negozio di dischi ha organizzato in questo modo, negli anni, il proprio catalogo. Provate ad entrare in un negozio di dischi cui gli album sono organizzati per colore: bellissima idea finché state varcando la soglia, un inferno quando vi troverete a piangere istericamente perché, ironia della sorte, non trovate la copia fisica di In Rainbows dei Radiohead. Ed è tutto dove dovrebbe essere, con i dischi di un determinato artista insieme agli altri dischi dello stesso artista.

E voi quale metodo utilizzate per archiviare i vostri dischi? Diteci nei commenti se siete d’accordo con i nostri consigli o se avete delle alternative da proporre a chi, come voi, colleziona dischi.

(via Vinil Me Please)