Quando si parla degli Slowdive è impossibile non pensare al mondo shoegaze.
Una dimensione parallela e sognante nella quale, volente o nolente, ci si ritrova risucchiati non appena i riverberi ovattati cominciano a entrarti dentro.
A Milano, nella cornice dell’Alcatraz, si consuma un rituale che tra visual psichedelici e classici wall of sounds permette allo spettatore di “tuffarsi lentamente” nel mondo del gruppo britannico. La bellissima Slomo, opener del comeback album (il self-titled che abbiamo atteso per ben 22 anni), è il miglior inizio possibile, con le voci sovrapposte di Neil Halstead e Rachel Goswell.
I costanti duetti in controcanto e il suono perfettamente in sincro con il paradiso hanno permesso che la scaletta scorresse liberamente, intervallata dai tanti ringraziamenti per un pubblico calorosamente coinvolto.
C’è molto spazio per i brani storici come Alison, When The Sun Hits e Souvlaki Space Station; ma anche i brani nuovi suonano perfettamente dal vivo: oltre alla già citata Slomo c’è spazio per i singoli Star Roving e Sugar For The Pill, oltre alla struggente No Longer Making Time.
La scaletta:
Slomo
Slowdive
Crazy for You
Star Roving
Avalyn
Catch the Breeze
No Longer Making Time
Souvlaki Space Station
When the Sun Hits
Alison
Sugar for the Pill
Golden Hair (Syd Barrett cover)
– – – – –
Dagger
40 Days
Da un live del genere si esce rigenerati.