A quasi 30 anni dall’uscita del cult Home Alone, Macaulay Culkin è tornato a vestire i panni di Kevin McCallister.

Co-protagonista è l’assistente vocale di Google che lo aiuta a ridisegnare alcune delle scene più celebri del film, dando nuova vitalità ad uno dei più grandi classici del Natale che, contrariamente a quanto una superficiale analisi possa indurre a pensare, rappresenta una delle più silenziose critiche alla società americana.

Una società nella quale l’Autorità (nella specie la polizia) non offre alcun aiuto alle famiglie e nella quale i genitori (oltreché dimenticare qualcuno a casa) si preoccupano di bere champagne mentre il resto della famiglia viene abbandonato in seconda classe. L’irreale sequenza di scene di geniale pianificazione e sadica violenza sembra essere, infatti, solo uno specchietto per allodole che serve per alleggerire le evidenti lacune degli obblighi genitoriali e le diverse scale delle priorità. Ma, soprattutto, esaltano l’istinto di conservazione che, in quanto comportamento innato ed automatico, non conosce età.

A metà tra una profezia ed il marketing della nostalgia, questo spot di Google ha unito l’auspicio della società di una casa smart e la genialità di uno dei bambini che abbiamo amato di più.

Qui c’è anche il dietro le quinte.