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Ecco Love, un’altra serie tv sull’amore. Eh ma si fa presto a dire “amore“, quasi quanto associarlo all’aggettivo agrodolce.

Con il suo nuovo (ed ambizioso) progetto televisivo/cinematrografico, Judd Apatow cerca di raccontarci i sentimenti di una coppia anticonvenzionale e problematica (un nerd ed una pazza scatenata). Due esseri apparentemente insignificanti che, nonostante una diversità di fondo abissale, si barcamenano nei problemi di tutti i giorni, tra colori caldi ed un velo di Wes Anderson.

L’idea è, naturalmente, ambiziosa, perché servire piatti insipidi è un rischio altissimo quando si racconta l’amore, ma il piatto è, invece, parecchio saporito. Addolcito da momenti di tenerezza (quasi adolescenziale) ed inasprito dall’insofferenza, che sta alla base di ogni rapporto di coppia. Malinconia di fondo, grandi delusioni e momenti spensierati che continuano ad alternarsi e che ci permettono una chiave di lettura svampita, ma ugualmente razionale dei sentimenti. Insomma, la vita è merda, ma in due puzza meno. E allora se stiamo insieme anche un sandwich salatissimo, al tatto più simile alla gomma che al pranzo gourmet, trasforma in positivo la percezione della vita.

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In un passaggio struggente di una vecchia pellicola con Robert Redford e Barbra Streisand, i due amanti inconciliabili si chiedevano con ingenuità:

“Non potremmo semplicemente amarci?” 

Ecco, Love cerca di rispondere a questa domanda, attraverso le mille seccature di una relazione che opprime ed obbliga alla crescita, ma che diviene – nella sostanza – l’unica imbarcazione sicura in questo mare di problemi. E lo fa non spostando mai l’ago della bilancia né verso il melenso, né verso il dramma, ma navigando a dritta nel bel mezzo del caos della vita, lasciando il giusto spazio al brutto e al bello delle storie.

E come nelle più sbilenche delle storie d’amore, non può mancare la musica. Una colonna sonora che stiamo scoprendo puntata dopo puntata e che saluta con piacere gli Earth, Wind & Fire, ma che sa anche salire ad un livello più complesso con Jamie XX. E poi Queen, Wilco ed Eternal Summers.

Ci siamo passati tutti.

Questo è lo slogan di lancio e faccia un passo avanti chi non sente lo stomaco attorcigliarsi quando legge questa semplice frase.