Gira che ti rigira, ascoltiamo sempre la stessa musica. Per quanto su Spotify, Apple Music o qualsiasi altra piattaforma cerchiamo di programmare avanscoperte che manco le tre caravelle, alla fine, quando entriamo per esempio in macchina, mettiamo play sempre alla solita playlist.

Però questa, di tanto in tanto, può essere arricchita, e di tanto in tanto, i pochi tasselli nuovi, possono diventare le fisse del momento. È così che da qualche giorno a questa parte non manco mai di spararmi la mia dose quotidiana di ELASI e Laila Al Habash, le quali sono la prova tangibile che l’indie pop italiano femminile s’è mosso, si sta muovendo.

ELASI

Parte in cassa dritta, potentissima, e la sua voce entra nella base (e nella testa) con una facilità quasi disarmante. Benessere è il primo singolo di ELASI risalente alla fine del 2018 ed è un mix davvero forte di energia, plasticità, naturalezza. L’autrice, di Alessandria, si chiama Elisa Massara e come visto le è bastato molto poco per farsi un nome d’arte efficace ed incisivo: spostare qualche lettera del nome di battesimo.

Uno dei tratti più interessanti di ELASI, quello che ne alimenta maggiormente il vento di freschezza, risiede nella facilità: la facilità con cui la cantautrice crea un tessuto di musica coinvolgente e compatto; la facilità con cui la sua proposta crea immediatamente un contatto con l’ascoltatore. Ne segue un suono pop variegato, colto, pieno di influenze, percepibili nel loro insieme ma indistinguibili nei loro confini. Si vede che ELASI sia un talento puro, di quelli cristallini, per cui la musica corrisponde unicamente ad una vocazione: vivere di/e per essa.

Il suo ultimo singolo, uscito sempre per Costello’s Records e peermusic ITALY, si intitola Vivo di vividi dubbi.

Laila Al Habash

Magari è più facile per un tifoso della Roma, ma quanto segue può essere constatato anche dagli altri: Laila Al Habash è la nuova Brusco. E come Brusco migliorava le giornate di quei primi anni Duemila, tra tribalini alla Michelle Hunziker sul braccio e Irene Grandi, oggi Laila fa lo stesso.

Perché la sua musica è pacata e disinteressata, meravigliosamente indifferente. “Io scherzavo e basta ma ti sei arrabbiato” è manifesto generazionale di chi proprio non riesce a comunicare con tante sovrastrutture incomprensibili. Tutta Come quella volta (suo singolo d’esordio) si svolge su questa riga: il canto di una ragazzina viziata del 1998, romana e palestinese, che traveste il fastidio del mondo in un sospirone profondo, a occhi chiusi. E sentire “sbuffare” Laila, sta diventando una attività quotidiana.

Il primo video la ritrae nella Roma alienata e post moderna tipica del roaster di cui fa parte, Bomba Dischi. È girato da Federico Cangianiello, e il brano è prodotto da Stabber.