Sono giorni di protesta negli Stati Uniti.

Da Minneapolis – dove un agente di polizia ha volontariamente e consapevolmente ucciso George Floyd, cittadino afroamericano – ad Atlanta, gli States stanno nuovamente e tristemente guardando in faccia la violenza e la brutalità nei confronti delle persone di colore, come un ciclico gioco al massacro tra i bari e gli indifesi dove escono sconfitti sempre questi ultimi.

Mentre le città vengono messe a ferro e fuoco, il mondo della musica, dello sport, della televisione ecc. stanno prendendo posizione e offrendo sostegno alla causa e anche a chi oggi si sente un bersaglio mobile, disarmato e col mirino rosso puntato costantemente in faccia. Tutti stanno cercando di dare una mano, chi per protestare chi per fornire assistenza, anche legale e facendo donazioni alle varie associazioni dislocate in tutto il paese.

Tra i tanti che stanno inondando il web di commenti e considerazioni ha preso la parola Killer Mike che da anni racconta l’emarginazione e le contraddizioni del suo paese e che combatte una battaglia contro le brutalità e la corruzione di alcuni funzionari, sia nella musica sia nella tv (infatti consigliamo di guadare la sua docu-serie Trigger Warning). La sua è una guerra senza armi, ma fatta di parole.

Il discorso in diretta tv, passato durante le manifestazioni di Atlanta, è un accorato messaggio alla cautela, alla calma, che non equivale ad una resa o alla sottomissione. La sua voce, che è quella della ragione, invita i suoi cittadini a non reagire appiccando incendi, ma ad organizzarsi ed a mobilitarsi con gli strumenti che la democrazia offre per cambiare uno stato di cose che dura da 80 anni.

Qui uno stralcio

I’m mad as hell. I woke up wanting to see the world burn down. I’m tired of seeing black men die. He casually put his knee on a human being’s neck for nine minutes as he died like a zebra in the clutch of a lion’s jaw, and we watch it like murder porn, over and over again

We don’t wanna see Targets burning. We want to see the system that sets up for systematic racism burnt to the ground.

It is time to beat up prosecutors you don’t like at the voting booth. It’s time to hold mayoral offices accountable, chiefs and deputy chiefs

Qui di seguito puoi guardarlo tutto. E se ti senti male a sentire queste parole, beh, è tutto nella norma.