Sul fenomeno hipster ormai se ne son dette tante, troppe, inutile soffermarci sulla sua ontologia, sulla sua eziologia, sulla sua enologia, sulla sua gìa.
Ciò che ci interessa, è vedere come questo fenomeno si sia ormai diffuso e stratificato così tanto nella società, da contagiare anche gruppi sociali che, pensavamo, sarebbero rimasti estranei all’hipsteria. Ad esempio il mondo del calcio, composto e caratterizzato da elementi quali veline, paparazzi, tassi di analfabetismo piuttosto alti, presidenti vulcanici, curve sud, gel per capelli e campi di periferia.

E invece, barbe lunghe, skinny e tatuaggi hanno attecchito anche qui, conquistando pochi adepti, diventati però subito dei fedelissimi fondamentalisti della religione hip. Alcuni di questi talebani dell’hipsterismo, che hanno chiaramente in Bon Iver il proprio Maometto, si stanno mettendo in mostra proprio in questi giorni,  calcando i campi di Polonia ed Ucraina ( che location poco mainstream per un evento altrimenti davvero troppo commercial ) per gli Europei di Calcio 2K12.
Chi? Ecco l’elenco dei nostri idoli barboni e sudaticci.

Xabi Alonso  – Spagna

Il playmaker del Real Madrid (purtroppo mai approdato alla Juventus) adora la musica indie da tempo immemore, è praticamente uno della vecchia guardia, un fedelissimo. Gruppo preferito gli of Montreal, che posta continuamente su Twitter. Non disdegna però Alabama Shakes (e qui mi perdi 100 punti, Xabi), Band of Horses (va bene), Stone Roses (ahia) e Shins (stai per perdere la mia stima). Le nostre fonti ci comunicano la sua presenza al concerto degli Echo & the Bunnymen nel novembre 2008, all’Arena di Liverpool.
Presenta particolari caratteri nerd: frequente l’uso di espressioni come lol, omg, pls e tanto il tempo che dedica alle varie serie tv. Ecco una sua diapositiva mentre si chilla.
Menzione speciale merita il suo compagno di squadra, Carles Puyol, fondatore di Hipster Runoff.

Wayne Rooney – Inghilterra

Di Wayne ci siamo già occupati tempo fa.
È un fiero sostenitore dei diritti dei portatori di Rayban “chenonmiservonomamifannosembrareserio” che spopolano tra gli hipster wannabe. Li indossa molto fieramente, sprezzante del pericolo e delle etichette.
Sull’avambraccio destro ha tatuato Just enough education to perform, titolo di un album degli Stereophonics, che tra l’altro hanno suonato al suo matrimonio, facendo una sorpresa graditissima al torello ex-Everton. Non disdegna la voce di quella vecchiarda di Susan Boyle e adora i Beatles.

Marchisio – Italia

L’aitante Claudio, grande appassionato di musica, si colloca nel limbo in cui più spesso troviamo gli adolescenti che stanno maturando una passione per il mondo dell’indie-rock. Ergo, gusti musicali un po’ acerbi, tatuaggi piuttosto banalotti, acconciature indecise e poco definite. Il 13enne di cui prima forse lo grazieremmo, lui sicuramente non possiamo assolverlo. Perchè, direte? I Kasabian sono uno dei suoi gruppi preferiti. Penso la questione possa essere chiusa qui e ora.

Kjær/Agger – Danimarca

I due centrali difensivi della Danimarca sicuramente non passano inosservati: tanti tatuaggi per entrambi, capelli platino con annessa fascetta per Simon Kjær, pippa immonda che milita nella Roma, taglio fintomohicanoalterminedellabattaglia per Daniel Agger.
Purtroppo, in questo caso sembra esserci tanto fumo e pochissimo arrosto, tanta apparenza e poca sostanza. Infatti, Agger ascolta esclusivamente musica rap e R’n’B; Kjær sembra addirittura poco interessato al mondo della musica, non è tra i suoi interessi, è un professionista con la testa e il pensiero rivolti solo al calcio. In definitiva, c’è del potenziale, ma i ragazzi qui dovrebbero impegnarsi davvero un po’ di più.

Raul Meireles – Portogallo

Di fronte ad una foto come questa, penso ogni parola sia superflua. Trenta e lode per te, Raul.

Olof Mellberg – Svezia

Il gigante buono. Barba lunga, sorriso smagliante, nazionalità svedese, gioca in Grecia, ascolta musica sicuramente sconosciuta e mai sentita dal giornalista che lo sta intervistando. Dopo il gol segnato contro l’Inghilterra era tanto in imbarazzo: è legatissimo alla nazione britannica per motivi che sembra inutile spiegare.
Ha un passato da techno-raver qui piuttosto evidenziato:

È sicuramente un serissimo candidato al ruolo di “Hipster più hipster degli Europei”, ma non possiamo sicuramente eleggere lui come Messia dei calciatori hipster.

 

Robin Van Persie – Olanda / Tomáš Rosický – Repubblica Ceca

Questi vanno assieme, per un motivo semplicissimo: mi hanno messo tanto in difficoltà, i dati che ho raccolto su di loro sono piuttosto disorientanti e contraddittori.
RVP adora Bob Marley, Michael Jackson, Usher, Tiesto e Armin van Buuren ( stroncatura immediata e totale ), ma afferma che la musica per lui è tanto importante e passa tante ore ogni giorno ad ascoltare tanti album nuovi. Robin, è arrivato il momento di aggiornarsi però, caro mio, che dici? Rimandato a settembre.

Rosický adora la musica, le chitarre ed è anche un discreto chitarrista, ama alla follia la musica della propria nazione, appunto la Repubblica Ceca.
Una volta si è anche esibito live col suo gruppo preferito, tali Tri Sestry, ecco il video:

Andrey Arshavin – Russia / Mesut Özil – Germania

Un’altra coppia. Perchè? Semplicemente perchè, un po’ come per Meireles, in questo caso basta una foto, le parole risulterebbero superflue ed inutili. Ecco i vincitori, ex aequo, stracciato anche il povero Olof Mellberg.
Non vi rovino la sorpresa postandole qui, ma cliccate sui nomi e compariranno magicamente.
Mesut Özil e soprattutto Arshavin stravincono, quindi.
Vi giuro che Arshavin mi ha ucciso.

I FLOP

Vi lascio con dei flop, che mi hanno estremamente deluso:

  • La canzone preferita di Dirk Kuyt è Hero di Enrique Iglesias;
  • Il cantante preferito di Steven Gerrard è Phil Collins;
  • Frankie Lampard? Adora Lionel Richie;
  • “I believe I can fly di Kelly Rowland? That is without doubt my favourite song in the world” – Cristiano Ronaldo dixit. Spesso si incazza coi suoi compagni di squadra, che negli spogliatoi insistono per ascoltare i Prodigy. Lui vuole solo Ricky Martin. Sono serio, giuro.