Se siete sempre stati abituati ad ascoltare musica in ufficio o se siete tra le persone che hanno iniziato a farlo grazie allo smart working, vi farà piacere scoprire che la vostra collezione di dischi e le vostre playlist possono aiutarvi a lavorare meglio.

Oltre a rendere più piacevole l’attività lavorativa, secondo uno studio, la musica sarebbe capace di aumentare la produttività e le performance cognitive dei lavoratori in età adulta, riducendo il livello di stress e contribuendo ad aumentare e tenere alta la motivazione. In parole povere, un sottofondo musicale contribuirebbe a farci lavorare in maniera più efficiente.

Per musica di sottofondo si intende qualsiasi tipo di musica che venga riprodotta mentre l’attenzione dell’ascoltatore è principalmente focalizzata su un altro compito o attività

Per sfruttare al massimo il potenziale della musica, per prima cosa, è necessario creare una playlist che segua dei criteri specifici: le prime canzoni non dovranno necessariamente farci immergere in un immediato stato di produttività, ma dovranno contribuire a farci arrivare a quello stato. Il principio da seguire è quello dell’Iso, una delle basi della terapia musicale, attraverso cui è possibile modificare lo stato d’animo di una persona: le prime canzoni dovranno riflettere l’umore con cui stiamo affrontando l’inizio della giornata e, a seguire, dovranno gradualmente muoversi verso il mood che desideriamo raggiungere. Di conseguenza, è giusto iniziare con qualcosa di tranquillo, per poi passare a canzoni più ritmate.

Il trucco che ci consentirà di essere più motivati  e produttivi è individuare una cosiddetta power song, una canzone più veloce, più energetica, che ci metta nell’ordine delle idee che stiamo iniziando a lavorare. Da lì in poi, sarebbe ideale ascoltare tracce attorno ai 121 bpm, per mantenere alto l’umore e la motivazione. Quando sarà ora di cambiare attività o di affrontare un compito particolarmente impegnativo, è utile ricorrere nuovamente ad una delle nostre power songs.

Ascoltare canzoni vivaci e complesse può essere particolarmente utile quando svolgiamo attività ripetitive, ma quando dobbiamo svolgere dei compiti che richiedono maggiore concentrazione, un pezzo cantato può finire per distrarci, soprattutto se conosciamo il testo. Va però detto che ognuno reagisce in maniera diversa agli stimoli e non c’è quindi una regola aurea che suggerisca di scegliere tracce strumentali anziché quelle in cui c’è del cantato.

Ora che sapete come costruire la playlist perfetta, potete finalmente diventare gli impiegati che i vostri datori di lavoro hanno sempre sognato.

Se ancora non sapete da dove iniziare, potete prendere qualche spunto dalla nostra playlist: