PORCUPINE TREE
OCTANE TWISTED – Kscope 

Steven Wilson ha bisogno di grana per bucarsi. 

Solo così si possono spiegare le tre release dal vivo con tre band “differenti” nel 2k12, una  solista, una con i no-man e l’ultima con i Porcupine Tree, progetto che ha deciso di mettere da parte per un po’ tra qualche mese ed il cui cadavere doveva necessariamente finire di stuprare.

“Octane Twisted”, un doppio CD con allegato, nell’edizione speciale in vendita solo su Burning Shed, un bonus DVD, è stato registrato al The Riviera di Chicago nel 2010 e alla Royal Albert Hall di Londra quest’anno, e vanta brani tratti principalmente dall’ultimo disco della band britannica, “The Incident”, doppio uscito nel 2009, il cui primo disco occupa tutto il CD1, mentre il CD2 contiene sia alcuni classici che altri pezzi meno eseguiti nei live ma non per questo trascurati da Steven & Co.

In molti, considerando soprattutto le più recenti dichiarazioni del musicista, credono che questo disco sia il canto del cigno della band, una sorta di testamento che riguarda più che altro l’ultima parte della loro discografia (anche tenendo conto del fatto che Wilson abbia affermato di voler suonare pezzi dei primi tre dischi dei PT nel suo prossimo tour solista). E in effetti la qualità del live è all’altezza del compito prefissato: nella sezione dedicata a “The Incident” (unica mega-suite da 55 minuti, divisa in sezioni) emergono i pro e i contro che hanno caratterizzato la versione studio, non accolta benissimo dalla critica ma secondo me ampiamente sufficiente se non qualcosina in più. Spiccano l’aggressiva “The Blind House”, la title-track (traccia 6), aperta da una riuscita intro elettronica (Radiohead? Massive Attack?) e da un epico ritornello, la floydiana “Time Flies” (qualcuno ha detto Animals?), lunga ben 12 minuti, e la splendida “I Drive The Hearse”. 

La seconda sezione, aperta da “Hatesong”, sorprende subito con un medley tra “Russia On Ice” e “The Pills I’m Taking”, seconda parte della splendida “Anesthetize”, traccia appartenente a “Fear Of A Blank Planet” del 2007; tuttavia non si può parlare di vero e proprio medley poiché le tracce non sono affatto legate tra loro ma soltanto suonate consecutivamente (un po’ una caduta di stile da parte di Wilson). Notevole l’esecuzione di “Stars Die”, recuperata alla grande nelle scalette degli ultimi tour, e della nevrotica “Dislocated Day”, mentre spetta ad “Arriving Somewhere But Not Here”, da “Deadwing”, chiudere la serata passata in compagnia dei porcospini.

L’impressione complessiva di questo live album è senz’altro molto positiva, complici sia la qualità della musica dei Porcupine Tree, tra i pochi nell’ambito della scena nu-prog a creare atmosfere davvero coinvolgenti, che la loro bravura tecnica; ciò che però mi impedisce di dargli una sufficienza che in teoria meriterebbe ampiamente è la sua palese inutilità: l’esecuzione live non aggiunge molto, anzi quasi nulla, non essendo i PT avvezzi all’improvvisazione, ai pezzi, perciò acquistare questo doppio cd, esclusi fan accaniti o collezionisti (?), è una grossa boiata. Molto meglio mettere da parte i soldi ed aspettare il prossimo tour, anche se forse non arriverà mai.

5.9/10