No, per scrivere i dischi simili non ho guardato nel cassetto de “gli album di quando ero emo” e ne ho presi tre a caso, Krieg Und Frieden è la cosa più intensamente emozionale da Allelujah! Don’t Bend! Ascend! 
Apparat ha superato se stesso dando enorme dimostrazione che cassa o non cassa, club o non club, dj o non dj, siamo di fronte a un signore della musica, di quelli da rispettare e ricordare.
Krieg Und Frieden è qualcosa di epico, nel senso letterale del termine, evoca sensazioni ancestrali, emoziona e spaventa: maestoso in alcuni punti, delicatissimo in altri, riempie lo spettro delle emozioni senza particolari sforzi evidenti, senza risultare eterogeneo, anzi, dimostrando un’ottima capacità di adattamento ai cambi repentini d’atmosfera.
Lighton, profonda, quasi tribale, è il naturale avvicendamento di 44 (noise version) che nella sua diametralmente opposta identità mantiene un filo conduttore, che di canzone in canzone, a diverse profondità, unisce ogni singola cosa.
PV, la sesta (di dieci) traccia, apre un finale apocalittico, tutto il disco è attraversato da un’energia che rimane sopita, si nasconde, si reprime, fino a distruggere qualsiasi cosa con PV, la stessa energia diventa pura malinconia sul finale con K&F  e Austerlitz e quest’incredibile disco si chiude con la bellezza cristallina di Violent Sky, e tutte le tracce, ogni singola delle dieci, assume una propria identità e sai che ti ha raccontato una storia.
Dopo quarantacinque minuti il collage è completo, al primo silenzio alzi lo sguardo, inspiri e provi a incamerare l’oceano d’emozioni che Krieg Und Frieden ti ha regalato, senza riuscire a capire a fondo il senso del disco, perchè mi dispiace deludermi ma qui siamo ben oltre la bella produzione, abbiamo sforato nel campo delle pure emozioni e ci siamo rimasti dentro per un bel po’.

Tracce consigliate: PV, K&F Thema (Pizzicato)