C’è proprio bisogno di spiegare chi sono i Wire? C’è proprio bisogno di soffermarsi sui particolari dei loro primi 3 inimitabili dischi? Inimitabili anche per loro stessi, a quanto pare.

Questo eponimo disco non aggiunge proprio nulla alla carriera della band inglese. Dopo la forte influenza che ha riversato sui gruppi che sono succeduti negli anni e quindi la ovvia (e dovuta) storicizzazione e l’elevamento come una delle band più importanti di sempre; in conseguenza a tutto questo parlare, sono avvenute due deludenti reunion: una a fine anni ’80 e quella attuale.  Nel 1980 la band, da una parte, si era separata Colin Newman che voleva continuare a registrare album pop, mentre dall’altra Bruce Gilbert e Graham Lewis volevano continuare la sperimentazione, tarpata sia dalla EMI che, appunto, dallo stesso Newman.

Per analizzare ancora più a fondo questo disco, bisogna pensare che i Wire erano tutti reduci dalla scuola d’arte. Pink Flag e Chairs Missing sono dischi che vivono del bisogno di registrare, i membri della band erano ancora “ignoranti” riguardo i loro strumenti e l’anima punk restava intatta. 154 è un disco maturo, suonato da gente che conosce il proprio strumento, con ancora una residua urgenza punk. Questo album si può collocare, idealmente, come successore di 154: permangono i suoni più oscuri e claustrofobici (Sleep-Walking, Blogging) e canzoni dal gusto pop (High, Octopus), stupendoci con un pezzo finale che contiene un energico wall of sound (Harpooned).

Purtroppo, le note positive terminano qui, il resto del disco è ben strutturato ed omogeneo, sicuramente è stato ragionato. Ma il problema è l’eccessiva predilezione per il pop più edulcorato, un suono brit che ricorda i New Order e che raggiunge momenti eccessivamente vicini al britpop (In Manchester). Le restanti tracce sono particolarmente piacione e se non fossero i Wire, il voto sarebbe salito sicuramente sopra il 7, ma purtroppo, bisogna fare i conti con la storia e la storia racconta di cose eccelse, vicino alla perfezione, distanti da questo lavoro.

Tracce consigliate: Harpooned