Totally Enormous Extinct Dinosaurs, o anche TEED, che è più funzionale, è un dj e si chiama Orlando Higginbottom, e Trouble è il suo album di debutto.
Dopo singoli ed Ep e chill a go-go che ci avevano anticipato in grassa parte il contenuto di quest’album, finalmente eccolo per intero.
TEED ha 27 anni, e viene da una famiglia di Oxford che a quanto pare si chillava abbastanza già una ventina di anni fa, e che nei pre-pranzo era solita mettere a centro sala dei totem di quelli dei nativi americani e pregare a ritmo di Groove Chronicles ringraziando i garage suburbani londinesi.
L’album è dunque un condensato di tracce che già risuonano nelle nostre teste da un bel po’, e di tracce brand new. Tra le prime spiccano Households Goods, Trouble e Garden. Households Goods è molto Hot Chip, melodia un po’ cupa e con quel po’ di spleen che la fa bella bella, ma che riesce comunque a far ballare. “You make me happy, uh, I’m in trouble now” è il tema di Trouble, title-track, meno esplosiva di Households Goods, ma comunque figa. E Garden, che  farebbe camminare Ash fino a Lavandonia chillandosi più di quanto già fa, e che fa capire, come anche il resto dell’album, che il tema della malinconia è qualcosa che persiste. Le linee vocali son quelle, lui fa scena con quel suo copricapo pieno di penne o piume o qualsiasi cosa siano, magari di pavone.
Tra le altre sono da citare Solo, che mantiene un’atmosfera tetra nei suoi bei suoni e nei suoi bpm, Tapes & Money, ritmo alto, dolci melodie, ed American Dream, Pt. II, bombe e tutto groove. No, a dire il vero ci sono anche altre bombe, quasi tutte, sì.
Trouble è un condensato di elettronica e di tanto chill per le nostre vite, un album da ballare, bei suoni dappertutto.
Ciò che ci rende un po’ perplessi è l’assoluta omogeneità del disco, quattordici tracce che si differenziano poco tra di loro. Fottesega.
Alla fine dell’album senti comunque di aver ascoltato qualcosa di bello, bell’album, bel personaggio.
Continua così e liberaci da Skrillex.
Per bravi hipster, se no solo carbone.