Esistono musicisti che nel tentativo di proporre qualcosa di nuovo trascendono il significato proprio di musica e ignorano volutamente i suoi canoni di accessibilità, tra questi è impossibile non annoverare i due ragazzotti di Seattle che nel ’98 hanno messo in piedi il progetto Sunn O))).
Chi ha mai assistito ad una loro performance sa che stiamo parlando di qualcosa di fisico, teatrale e mistico; stiamo parlando di sensazioni che non si possono percepire pienamente con il solo ascolto del disco.

Questa premessa è indispensabile per prepararsi ad affrontare 30 minuti di droni, 30 minuti di psichedelia, 30 minuti di introspezione, 30 minuti di Terrestrials, album dei sopraccitati Sunn O))) in collaborazione con i poliedrici Ulver.
Ulver che mettono al servizio dei due incappucciati il loro ventennale viaggio dal black metal nordico all’elettronica con sfumature ambient e accenni drum’n’bass.

Un matrimonio che però non ha avuto dei frutti degni e dal quale era lecito aspettarsi molto di più.
Let There Be Light è un pezzo stagnante nel quale spiccano dei fiati che sembrano presi in prestito da una colonna sonora alla Kubrick; allo stesso modo la solenne Western Horn avrebbe tratto giovamento da una minor staticità.
Eternal Return è un deciso miglioramento: finalmente la collaborazione tra le due formazioni prende senso, producendo un pezzo che nei suoi 14 minuti di durata muta a tal punto da renderne difficile la catalogazione in un genere ben definito.

Terrestrials doveva, e poteva, essere una pietra miliare del drone/doom. Ascoltando il prodotto finale si ha però l’impressione che questi siano solo i primi trenta minuti di una jam promettente, ma non ancora al suo apice.

Tracce consigliate: Eternal Return