Sono passati 8 anni da quando i Justice si presero allora la briga di scomodare quel quartetto vestito garage e con bernoccolo più rock che electro, ubicato in Manchester e chiamato Simian, per far di loro e del loro singolo Never Be Alone una gigantesca macchina caga baiocchi. We Are Your Friends, nato proprio da un remix di Never Be Alone e uscito come Justice vs Simian, è sempre più proiettato verso ricche e lussureggianti prospettive vincendo persino il premio per il miglior video agli MTV Europe Music Awards: la storia ci riporta alla mente il simpatico aneddoto ricamato proprio in quella occasione e che vide il Kanye West prendere d’assalto il palco al momento della premiazione sbraitando il suo disappunto: “la registrazione del video di Touch The Sky mi è costata un milione di dollari e c’ho pure messo Pamela Anderson e le sue zizze tra canyon e fanfara del caso, fuck dis!”. Accordandomi a Kanye e soprattutto al suo buon gusto, non voglio dilungarmi o divagare ma stringere al punto che vede due quarti dei Simian, James Ford e Jas Shaw, inaugurare, dopo il capitolo appena chiuso, un nuovo progetto stavolta chiamato Simian Mobile Disco.

Il duo durante gli anni si mostra capace, specialmente live, e le prime uscite, a tratti acide, a tratti electro house, tutte via Kitsuné, spaziarono grosso modo dalla visiera accigliata di Boys Noize ai Digitalism. Se il suono ruvido di Pleasure Temporary, ancor di più svilito in alcuni casi dal synth esplicitamente pop, in altri dal sampler nei suoi effetti più beceri, è smorzato e stondato col più definito suono più propriamente electro house di Unpatterns, quest’ultimo, invece, non fa altro che schiudere all’ultimo lavoro dei Simian Mobile Disco: Whorl.  Il quarto e ultimo full-length esce, diversamente dai precedenti tre, per Anti- e non per Wichita. A detta degli addetti, Whorl è stato registrato durante un’intima sessione tenutasi a Pioneertown, in California, e più precisamente presso il Joshua Tree National Park.
L’album così conta numerosi momenti distensivi esplicitando la scelta operata da parte del duo inglese di abbandonare i groove più marcati e meno sobri a favore di un maggiore spazio concesso a suoni e note enfatizzate. Per cui è come vi fosse la tendenza ad abbracciare lineamenti drone o ambient, piuttosto che imbracciare la solita scrittura cassa, handclap e drumming. Come in Unpatterns, respiri briosi echeggiano per tutto l’album con filtri stretti, sub-bass più techno che house e frasi ritmiche che nella cassa trovano il piacere di esprimersi con vigore e smalto (Hypnick Jerck, Calyx). Certo non spumeggianti come Rex The Dog, spesso si misurano invece con lineamenti marcatamente freddi o deep più vicini a Daniel Avery o Mondkopf con fibre dark dal riverbero intelligent techno; dunque i Simian Mobile Disco in Whorl pensano bene a un compromesso espresso palesemente per esempio in tracce quali Sun Dogs, Dervish, Jam Side Up o Tangents: l’approccio melodico e ritmico della musica elettronica si risolve in spigolosi e cavernosi suoni e stratificati tappeti armonici drone con un leggero ma stimolante beat in accompagnamento.
Atmosfere più sperimentali e rarefatte (Redshift, Dandelion Spheres, Z Space, Casiopeia), con strutture e trame che si muovono dalla musica elettronica agli arrangiamenti classici passando per l’industrial, riescono a legare scrupolosamente insieme il tutto e a dare allo stesso un’omogeneità che offre una piacevole linearità narrativa.

Whorl, in sostanza, è un album ben fatto. Oltretutto, come già detto, i SMD hanno sempre mantenuto un certo profilo senza scadere nei dozzinali e ignoranti generi ai quali è facile approdare veleggiando correnti electro house e simili. Perfezionando e migliorando per certi versi le scritture, Whorl, al contrario di Unpatterns, manca di momenti mondani dispensati con la spensieratezza viveur; quei momenti che ti portano un sorriso e che ti ricordano che si fa sempre festa, pure oggi che è lunedì.

Traccia Consigliata: Calyx.