Musicalmente, il 2021 ci ha regalato scarse emozioni: gli esordi degni di nota li abbiamo contati sulle dita di una mano e, salvo pochissime eccezioni, gli artisti su cui avevamo puntato maggiormente hanno deluso le aspettative. Il primo anno di pandemia ha sferrato un durissimo colpo alla salute mentale di molti e, quella dei musicisti, è con tutta probabilità tra le categorie che hanno pagato il prezzo più alto in un mondo privo di relazioni interpersonali e di stimoli esterni.
In una realtà tanto cupa, sono molti gli artisti che hanno scelto di lavorare a dei progetti per loro inusuali, in cui hanno pensato in primo luogo al proprio benessere. Non ci deve ad esempio sorprendere la svolta ambient da parte di artisti che ci avevano abituati a beat devastanti o a generi totalmente diversi. Pubblicando il mixtape CAPRISONGS, FKA twigs è tra i musicisti che hanno deciso di percorrere una strada diversa rispetto a quella seguita fino ad oggi: a poco più di due anni da MAGDALENE, sceglie un formato che si discosta dal tradizionale album e che, come tale, deve essere ascoltato.
In quanto mixtape, non si può pretendere che quello di twigs sia un progetto coeso: è giusto approcciare l’ascolto aspettandosi una compilation di tracce slegate, in special modo se si considera la quantità e l’eterogeneità di produttori e cantanti che arricchiscono i credits delle 17 canzoni di CAPRISONGS. L’unico fil rouge seguito dalla musicista inglese, è il tentativo di riprodurre quel mood che si crea nelle serate in cui ci si prepara prima di uscire. Alla luce di ciò, ci saremmo aspettati una playlist in grado di metterci di buon umore e di darci la carica, ma non è sempre questo il caso.
Spoiler: l’opera più lunga di FKA twigs è anche la sua peggiore. Sebbene ciò non significhi che CAPRISONGS sia un fallimento, ci dispiace dover affermare che sia un progetto scarsamente stimolante, non appagante e poco memorabile. In CAPRISONGS, twigs mostra il suo lato più pop, inteso come il genere musicale più popolare nel suo mondo di riferimento: il sud di Londra. Sembra quasi che con questo progetto Tahliah abbia voluto assecondare i desideri dei propri amici, i musicisti che ha ospitato nel progetto, e in particolar modo la visione di El Guincho, l’unico produttore presente in ogni traccia, che potreste conoscere per il lavoro svolto con una certa Rosalía. CAPRISONGS è un viaggio nel mondo urban, tra dancehall e afrobeat, trap e RnB.
È da lodare il tentativo di twigs di approcciare generi diversi, ma quando tenta qualcosa di nuovo, il risultato ultimo non è dei migliori: nelle tracce più esotiche, la produzione, seppur eccellente da un punto di vista tecnico, è priva di personalità e l’interpretazione della stessa Tahliah non è accattivante, mai sorprendente e raramente in grado di valorizzare la sua impressionante estensione vocale. honda è uno dei brani più interessanti del mixtape, ma è anche una delle canzoni con meno mordente in cui sia comparso Pa Salieu. jealousy soffre di grande ripetitività, così come papi bones, in cui la presenza di Shygirl è quasi impalpabile. Neanche l’esplorazione delle sonorità trap sono ben riuscite: l’uso dell’autotune in pamplemousse e lightbeamers suona quasi parodistico.
Dopo aver pubblicato due capisaldi dell’art pop contemporaneo, è comprensibile che da twigs ci si possa aspettare che continui a rappresentare la sintesi perfetta tra sperimentazione e mainstream; il suo talento, infatti, emerge nelle tracce che più si avvicinano a quanto possiamo ascoltare nei suoi due LP: ride the dragon è sensualità travolgente, meta angel è eleganza e sofisticazione, careless è dolcezza ipnotica, minds of men è l’unione della forza e della delicatezza di una donna e thank you song è un’intima confessione che ci teniamo stretti.
CAPRISONGS non passerà alla storia come la miglior opera di twigs, ma è un passo importante nel suo percorso artistico. Potremmo focalizzarci su quanto potenziale fosse nascosto nella lista di produttori e featuring e di quanto sciapo possa essere stato il risultato finale, ma dobbiamo piuttosto pensare al contesto in cui il mixtape è nato. In un periodo di difficoltà, twigs ha deciso di fare qualcosa che la divertisse e che la facesse stare bene, provando qualcosa di nuovo, collaborando con le persone a lei più vicine, creando un progetto che rappresentasse una valvola di sfogo, più che un nuovo capitolo della sua carriera. Speriamo che CAPRISONGS serva a Tahliah a capire dove realmente è in grado di eccellere, affinché, in tempi che ci auspichiamo migliorino in fretta, possa nuovamente stupirci con un capolavoro che regga il confronto con LP1 e MAGDALENE.
Tracce consigliate: ride the dragon, meta angel, careless