primal-scream-more-lightEtichetta: Ignition Records
Anno: 2013

Simile a:
Primal Scream – Screamadelica
Primal Scream – Give Out But Don’t Give Up
Primal Scream – XTRMNTR

I Primal Scream sono senza dubbio uno dei gruppi più eterogenei in circolazione.
Sembra quasi che dietro alla loro carriera non ci possa essere solo la mente di Bobby Gillespie e compagni, ma almeno 3, ognuna corrispondente a una delle correnti musicali che nella loro carriera più che ventennale hanno portato avanti. Una carriera nella quale è anche difficile parlare di svolte o di periodi, dal momento che non sembra esserci una vera e propria linearità nella loro storia, ma un alternarsi di album che passano da uno stile di riferimento a un altro senza un apparente filo conduttore.
Come se la loro fosse la carriera parallela di 3 gruppi differenti, ognuna contrassegnata dal suo piccolo (o grande) capolavoro. Il primo gruppo è quello di Screamadelica, di Madchester e dei cori acid house –  gospel, il secondo quello del rock’n’roll e del country di derivazione Rolling Stones di Give Out But Don’t Give Up, il terzo quello dell’electro-punk rivoltoso di XTRMNTR.
Dopo 10 anni di vivacchiamento con qualche sporadica fiammata (tipo il successo di Country Girl, nel 2006), sembra che per la prima volta i 3 gruppi figli della stessa schizofrenia abbiano deciso di registrare un album insieme: e il risultato è questo More Light, un album fiume di 15 tracce (più bonus), in cui i Primal Scream sembrano aver deciso di mostrare in una botta sola tutto quello di cui sono capaci. E per farlo, decidono di iniziare con i 9 distopici (ma non troppo) minuti di 2013, in compagnia di Kevin Shields dei My Bloody Valentine, un pezzo teso, che non esplode mai, una specie di intro infinita che ti accompagna dentro al loro album.
La tensione continua anche nel secondo pezzo, River Of Pain, che naviga nelle acque psichedeliche dei Beatles di Tomorrow Never Knows (inserto orchestrale a cazzo compreso), e che finalmente esplode nel terzo pezzo, Culturecide, in cui è il lato XTRMNTResco che esce più allo scoperto. Da qui in poi è sempre la schizofrenia a farla da padrone, pezzi veloci che si alternano a pezzi lenti senza un apparente ordine o una ragione, irresistibili canzoni trainate da basso e fiati (Invisible City), seguiti da ballate pop d’altri tempi (Goodbye Johnny), intermezzi blues (Elimination Blues, ovviamente) che viaggiano in compagnia di marcette electro (Relativity), fino ad arrivare a It’s Alright, It’s Ok, praticamente la b-side di Movin’ On Up di Screamadelica, durante la quale ti senti praticamente obbligato a battere le mani, anche contro la tua volontà.
Tutto si conclude qui, nella felicità generale, si arriva in fondo all’album un po’ stremati ma sicuramente non annoiati, con la sensazione di aver ascoltato un best of di nuovi pezzi (per quanto questa espressione possa avere senso) irruenta, a volte caciarona, a volte ridondante, ma molto spesso trascinante.
Un album che i Primal Scream non riuscivano a scrivere da tempo.

Reccomended Tracks: CulturecideIt’s Alright, It’s Ok