Che dire? Un terzetto pakistano che si chiama come la cacca.

A conti fatti non sono neanche così male, soprattutto coraggiosa la scelta di mettere due tracce strumentali sperimentali (Sik Sik Sik e POPONGUZU) alla terza e quarta posizione dell’album, per il resto tutto molto già sentito con qualche buona trovata e qualche melodia azzeccata, soprattutto nella prima metà del disco. Che è corto e fila via liscio.
Ma rimane comunque un terzetto pakistano che si chiama come la cacca.
Holy Mountain e Knife Iz Young sembrano state scritte da un teenager fanatico musulmano che si è fatto la prima canna e ha appena scoperto i Black Lips. No, non è un complimento, queste canzoni fanno proprio cagare dalla disperazione.
Dnt Wnt U Jst Wnt It All e  Bummer Summer sono due pezzi abbastanza fighi, Let’s Get Away con quel synth eurodisco e le percussioni eighties è gasante, ma rimane comunque un terzetto pakistano che si chiama come la cacca.
Non potrai mai andare in giro a dire “oi bella senti che fico questo pezzo dei popò” e pretendere di fare bella figura. Magari un giorno la cacca sara hipster. Rimaniamo in attesa e facciamoci il favore di fingere di non aver mai sentito nominare questi Po Po. Sfigati di merda.