Allora prima di tutto andate a comprarvi la droga. Fatto?
Droga vera, non sto parlando di colla vinilica. Fatto?
Siete fatti? Mettete su Lucifer. Fatto?
Preparatevi a tre quarti d’ora chillissimi, fatti di sintetizzatorini delicati e birichini, linee vocali dreamy così ripetitive da sfiorare l’estasi e una groova spesso e volentieri micidiale che non raramente ammicca a un certo reggae in un connubio felicissimo. E se lo dice il più grande sterminatore di rastafariani a nord dell’equatore vuol dire qualcosa. Certo di roots un po’ si esagera su Cosmic Tides, ma subito dopo arriva un pezzone da chill siderale come Midnight (In The Valley Of Shadows) a fare giustizia.
L’album (a parte Moonrise e Morning Star, l’intro e e l’outro) è composto da sei tracce elettroniche lievi e dilatate, ammiccanti ora alla chillwave, ora alla dub, ora al funky e più il pezzo va avanti con la sua imprevedibile ripetitività più si cade vittime di un incantesimo soporifero che porta vicini alla pace dei sensi. Una pace dei sensi peccaminosa, scaturita dalla sopita sensualità che pervade tutto il disco.
Per pomeriggi speciali.