Ci sono band che sono semplicemente delle icone underground e personaggi eroi della musica contemporanea; la maggior parte di questi, le une e gli altri indipendentemente, è allergica alle dinamiche dell’hype e del buzz, rimane un po’ fuori dai circuiti più convenzionalmente accettati, rimanendo fuori, quindi, da un qualsiasi pregiudizio dettato dal trend. I Mice Parade hanno tutto questo: Adam Pierce, straordinario personaggio (che dal vivo sembra, più che un underground music hero, un master di dungeons and dragons), con tutta la carovana, pezzi di Mùm, HiM ed altri illustri personaggi niuiorchesi.

Candela è la bellezza del decimo disco in studio per i Mice Parade e, come tutta la loro discografia, è caratterizzato da una finissima musica pop dalle venature malinconiche. Una musica che si erge come un saggio scrutatore su tutta la roba scritta negli ultimi quindici anni, rimanendo distaccato e indifferente.
Il talento di Adam Pierce alle percussioni non manca neanche per un istante di farci notare che quello che stiamo ascoltando è un disco di qualità anche nelle più frivole viuzze in cui, spesso, la musica si perde e pone le basi per una salita o un trionfo strumentale, un ritornello all’esasperazione del classico come anche un accenno di post rock o, ancor più incredibile, post dubstep. Chiaro, qui si parla di accenni, ma provate a dare un ascolto a The Chill House per capire di cosa sto parlando.

Rispetto alla loro discretamente numerosa discografia Candela si pone su un piano più alto nella struttura sperimentale, sondando terreni poco comuni e difficilmente classificabili, a discapito di un pop non sempre così esplicito. Una delle bellezze del disco è riuscire a non perdere nè ritmo nè logica per tutta la sua tracklist, ha il pregio di rimanere fortemente ancorato a tutte quelle armonizzazioni e progressioni che nei Mice Parade sono niente meno che il pane quotidiano e qui trovano ancora una volta splendore.

Vi consiglio un ascolto attento, privo di pregiudizi. Però dovete promettermi di dimenticare anche quello che l’hype e la moda hanno fatto negli ultimi cinque anni alla musica, niente giubottoni di jeans, dr martens, capelli ossigenati, skinny jeans e tantomeno strafottenza. I Mice Parade stupiranno anche i più hipster.

Recommended tracks: Contessa, Pretending