Ma voi ve li ricordate, questi mirabolanti anni ’80?
Quelli in cui giravamo in grandi gruppi tra una paninoteca e una disco, sullo sfondo di una metropoli da bere, con nell’aria gli assoli di chitarra di Go!
Quelli in cui la sigla della nostra sit-com preferita era Moon Crystal, con quei personaggi buffi e buoni, e quei finali dolci e un po’ romantici.
Quelli in cui la musica la ascoltavamo con walkman che consumavano troppe pile, e che quando erano scarichi non si spegnevano, ma ti facevano godere di un’agonia sonora via via sempre più calda, distorta e granulosa, proprio come quella di The Wizard.
Quelli in cui dive del soul cantavano con passione For The Kids, su un immancabile tappeto di sassofoni squillanti, e la conseguente atmosfera da preambolo ambiguo.
Quelli in cui sfrecciavamo a bordo di automobili sportive disegnate da luci al neon, sotto i raggi laser cocenti di un sole artificiale, con l’autoradio FM che sparava incessantemente Do It, Try It.
Quella in cui tutti avevano una villa bianca a Miami, con una piscina dal cui bordo ascoltare Bibi The Dog nel caldo bagnato dei lunghi pomeriggi estivi.
Quelli in cui ci bastava il suono etereo di una canzone come Sunday Night 87, una panchina, la luna piena per farci innamorare di una ragazza dai capelli un po’ troppo cotonati.
Io lo ammetto, non me li ricordo proprio, questi mirabolanti anni ’80. E secondo me neanche Anthony Gonzalez se li ricorda tanto bene.
Se ne ricorda una versione personale, trasognata, posticcia, rimasticata da 30 anni di revivalismo incessante, e li mette in scena in questo Junk. Ma se ne avete l’occasione, passateci in questo fantomatico 19M83: è un anno interessante, uno di quelli che vi sembrerà di aver già vissuto, anche se sapete che non è vero. Per partire non vi servirà neanche una macchina del tempo, basta Spotify. Oppure una musicassetta, se volete entrare ancora più in atmosfera.
Tracce consigliate: Go!, Moon Crystal