Kaki King è una di quelle donne che sanno picchiare, che sanno farti cambiare idea, che ti dicono sarebbe meglio non far trapelare il tuo punto di vista nel bel mezzo di una discussione a due con la sottoscritta nel caso esso potesse evidenziare un eventuale minimo punto debole nel punto di vista della controparte e, nel caso succeda, di non dire assolutamente è una questione di punti di vista.
Kaki King sa suonare la chitarra.
Glow, che si pronuncia più o meno come lo si legge, è il suo sesto album in studio.
Kaki King, nel suo sesto album in studio, suona la chitarra.
Glow è un disco strumentale, una chitarra che canta seguita da una sfilza di strumenti che l’accompagnano saltando, archi, cornamuse, agitatori di percussioni coi semini dentro, casse, percussioni in genere, e tutta una libreria di suoni appositamente creati in studio per l’occasione.
Glow è un bel disco, un disco di Kaki King con pochi colpi di scena si, un disco che accenna alle origini, quelle della prima Kaki con la chitarra e basta e niente librerie di suoni, ma tutto sommato un bel disco con qualche pezzo davvero tosto.
Vi scrivo in ordine cronologico i pezzi migliori dell’album secondo il mio punto di vista paragonabile a quello di uno che in questo momento è dall’altra parte della strada e mi guarda con fare sospetto: Great Round Burn; King Pizel; The Fire Eater.