Finalmente si comincia a parlare tanto di Jazmine Sullivan: finalmente, perché di lei non si è parlato abbastanza finora. Sullivan è una punta di diamante del genere southern-soul (quello che forse qui da noi si continuerebbe a chiamare “R&B” o “soul” o “come viene, viene“) che dal 2008 ad adesso ha fatto di tutto, riuscendo a spopolare sulle billboard americane con un album che richiama al tango, facendo le background vocals in Endless di Frank Ocean e diventando un fenomeno tra i maestri di canto per le sue prestazioni vocali.
Se con Heaux Tales (pronunciato come hoe) Sullivan ha facilmente deciso di uscire dalla propria comfort-zone è perché non sembra possa esistere un minimo sentimento di paura nelle decisioni prese dall’artista. Perché cardine in ogni disco della cantante è lo story-telling da drama, che riesce a tenere molti in pugno con dei semplici insegnamenti privi di moralismi o paternalismo: nichilisticamente devi imparare ad andare avanti, nessuno, dall’alto, ti giudicherà o aiuterà, devi essere capace di affrontare ciò a cui vai incontro.
La formula è quindi questa, coronata dal susseguirsi di brani e storie che fanno scivolare i 30 minuti del disco tra le mani. Per prepararvi a Heaux Tales, prendete come spunto The Miseducation of Lauryn Hill, un classico dello story-telling in stile. A questo date uno schiaffo di maturità, togliete i personaggi da dove sono e metteteli in strada a vivere la vita di tutti i giorni. Le scolarette di Lauryn Hill sono diventate donne adulte e adesso hanno molti più problemi a cui pensare. Aggiungete quindi i drammi contemporanei presi come sono realmente, senza trucchi né alcun tipo di lacrima o rabbia versata. Ancora, non esiste alcun giudizio. Sullivan racconta di fatti comuni, sbagli e dolori, non rendendosi partecipe dei casi altrui, ma solo per poterci mostrare esempi di vita reale.
Si traggono quindi idee da un tipo di narrazione parecchio contemporaneo, nel quale non vengono ritratti eroi epici ma solo persone qualunque.
Perché Jazmine Sullivan corrisponde a schiettezza. La schiettezza nei suoi racconti anti-romantici è il punto forte della musica dell’artista. Perché cruda quanto giusta, Sullivan si comporta come manipolatrice con i propri personaggi, cercando sempre di consegnare lezioni ben precise, che spesso si concludono nella sconfitta del caro amore, in crepacuori, rifiuti e anche maltrattamenti. Heaux Tales raccoglie così una serie di storie vissute e comportandosi da Decameron, riesce a raccontare però anche di vulnerabilità e del rispetto a priori della figura femminile che non deve mai perdere di self-confidence.
La vulnerabilità nel dramma di Bodies (Intro), ad esempio, è presente sin dall’inizio del disco :“All my rendezvous’ and all my whereabouts (I keep on), I keep on pilin’ up bodies on bodies on bodies, Yeah, you gettin’ sloppy, girl”; seguendo poi nella comicamente fallo-centrica Put It Down (I can’t help it, it’s a shame what he do to me, My girls ask me what it is, I say, “It’s the D”), che si lega alla sessualità e alla dipendenza da questa. Ci si rende confidenti invece in Pick Up Your Feelings che si disfa di una relazione tossica e mette la protagonista in principio, evolvendola in un’arma letale in Pricetags, la quale non si capisce se sia a doppio taglio o meno, ma che almeno riesce ad imporre “i piedi in testa” a qualunque uomo si presenti alla protagonista. Il contesto musicalmente si evolve poi tra assurde prestazioni vocali (The Other Side) e trappate soul in stile SZA (On It), sfociando anche in grandi romanticherie (Lost One), e quindi liberando l’insieme da generi ben precisi rispetto ai precedenti lavori in studio, ed entrando invece a far parte del giro neo-soul che prende molto in prestito sia dal pop-radio ma anche dalle nuove sfaccettature dell’hip hop americano, dirigendosi quindi verso una struttura che è ormai quasi uno standard, adoperata da artisti come Blood Orange, Solange, ma anche Kacy Hill o Charli XCX.
Heaux Tales è quindi un progetto meritevole anche perché riesce ad essere una cronaca che racconta di sensazioni umane parecchio autentiche attraverso una grande poetica alla moda, riuscendo a catturare e narrare diverse prospettive sull’amore e la vita in un contesto completamente artistico.
Tracce consigliate: Put It Down, Lost One, Pick Up Your Feelings