Nell’estate 2010 tutti si sentivano i Kings of the Beach assieme a quel drogato di Nathan Williams, frontman degli Wavves, e sognavano di surfare in California assieme a quella drogata di Bethany Cosentino, fidanzata del cui sopra nonché frontgirl dei Best Coast.
Ecco, su questo genere lo-fi-chitarristico-riverberato (seppur meno spensierato e un po’ più malinconico, con l’aggiunta di organetti e un pizzico in più di distorsione) usciva, il 10 luglio di quell’anno, anche l’omonimo EP di debutto degli sconosciuti Guards, che in pochi avranno ascoltato, anche perché pubblicato sul loro Bandcamp, ma soprattutto perché sconosciuti, appunto. La traccia d’apertura, Resolution of One, non era affatto male e mi capitò di riascoltarla volentieri in quell’estate 2010, assieme ad altri dei sette brani dell’EP tra cui figuravano un pezzo con i Cults (Richie Follin – inizialmente unico componente dei Guards, progetto che nacque quindi come one-man-band – è fratello della metà femminile dei Cults) e uno con Caroline Polachek dei Chairlift.
Inverno 2011 ed ecco un singolo per la White Iris intitolato Do It Again, due pezzi che più estivi non si può con in copertina una ragazza in costume, tanto piacevoli e di facile ascolto quanto fu pessima la tempistica di pubblicazione.

Ed eccoci finalmente a noi: inizio 2013, In Guards We Trust, vero debutto per i Guards, un LP di 12 tracce e in artwork ancora un tema estivo. Abbastanza fiducioso e un po’ curioso, nonostante la manciata di canzoni precedentemente pubblicate in rete, schiaccio play.
Nightmare si apre con l’incedere deciso del rullante e un organo delicato, poi la voce come la ricordavo: bassa fedeltà e riverbero; fragilità generale subitaneamente spezzata dal ritornello che a non cantarlo si farebbe una fatica immensa.
Prima ancora di rendermene conto mi ritrovo a gridare “I feel it givin’ out OOOOOOOOHHHHOOOOO the clock is running out OOOOOOOOHHHHOOOOO” nella successiva Giving Out, mentre una chitarra grezza e tonnellate di riverbero mi cullano nel finale.
Subito vengo ridestato dalle campane di Ready to Go (sì, le campane, come quelle della chiesa di domenica mattina) e dal suo coro molto trascinante seppur molto simile al brano precedente. Poi si scivola veloci sul basso intraprendente di Silver Lining – rilasciata già a settembre – e sulle chitarre possenti, accompagnate sempre da urletti ripetitivi (a questo punto ci si chiede: catchy o fastidiosi?) di Heard The News, per poi passare al piglio pop di Not Supposed To e ai synth di I Know It’s You spezzati da una chitarra distorta con la voglia di primeggiare. Coming True – anch’essa rilasciata tempo fa – sa molto di telefilm americano col nerd sfigato innamorato della reginetta del liceo. Your Man è una piccola digressione che, con la sua lenta andatura acustica dalle tinte marcatamente desertiche, squarciata da un riff far-west che neanche dovesse duellare John Wayne subito dopo, spiazza, ma tutto sommato funziona.
Il trittico finale ci riporta sulla strada principale che solo per un istante avevamo abbandonato: due pezzi dall’aria spensierata col solito riverbero, i soliti cori, i riff e i power-chords delle chitarre sporche più la traccia finale tutto organo e parte vocale che va in crescendo, accompagnata da percussioni e sei-corde, per poi affievolirsi, decretando la fine.

Tirando le somme, In Guards We Trust è l’album perfetto se siete dei registi e vi manca la colonna sonora per il vostro telefilm sull’amore adolescenziale, quello dei surfisti californiani e le cheerleaders in costume. È un album ottimo sia per iniziare a pregustare quell’estate che ancora sembra lontanissima sia per allietare futuri viaggi in macchina con i finestrini abbassati e grigliate alcoliche con gli amici.
In Guards We Trust è un buon debut album con delle tracce molto apprezzabili, le intenzioni della band sono chiare e in alcuni passaggi convincenti, divertenti. La trama si districa su di un tappeto indiepop, garagerock, garagepop. Certo l’entusiasmo si affievolisce nella seconda metà quando la formula è già stata compresa e assimilata, ma se volete spazzare via per un attimo il clima invernale allora questa brezza vi sarà d’aiuto.

Tracce consigliate: NightmareHeard The News.