Libertà è un concetto incredibilmente complesso e variegato.

In musica è ancora più folle la questione: le accezioni del termine e le relative concretizzazioni dello stesso sono pressochè illimitate.
GUUGUUBARRA è una possibile accezione del termine, una possibile variazione sul tema, una possibile divagazione, una fantasiosa mistione tra dissonanze, ampi respiri trombonici e feel di altri tempi.
7 tracce: tromba incisiva, trombone spazioso e sudatissimo, batteria clinica nell’esposizione del discorso e hammond magistrale nel riempire gli ovvi buchi dati dalla particolare formazione.
“Emerge sopra il caos”, prima traccia è davvero validissima, molto belli i richiami alle frasi di fiati anni ’70, limpidissimo e interessantissimo lavoro della tromba.
Hammond ri-magistrale, sicuramente la migliore performance del disco.
Disco che rimane ristretto a un certo pubblico, a volte oltre che chiuso rimane pure un pò pesante: “Edinblur” il chiaro esempio, ok l’intro dissonante, ok il muretto di suono, ma a tratti sembra una roba da film muto iperfuturista, manca solo un pazzo che urla SPLASH! SPOT! SMUNK! PROT!

Ascoltateli, alternano con sapienza e gusto miele per le orecchie e pazzia a cucchiaiate nei denti.