Cosa c’è di meglio di un bel grunge macellato assieme ad un post-hardcore di gran ignoranza? Tante cose direte voi, le stesse cose che probabilmente direi anch’io, ma non tutto è da buttare. Gli Ex-Breathers sono un trio proveniente dalla Florida, che hanno fatto dei suoni grassi il loro marchio di fabbrica. Sono passati 3 anni dal loro album di debutto: Collision, la loro formula è mutata leggermente da un suono sfacciatamente hardcore, fino ad un aggiungere variabili metal o post-punk. Così le chitarre pastose dei Melvins o Helmet incontrano la schizofrenia dei Fugazi, la profondità dei Jesus Lizard e certe atmosfere dei Quicksand, creando una linea guida omogenea per tutta la durata del disco, senza sbavature alcune.

Così se la potenza prorompente del basso in Static Machines vi fa salire il nazismo ed Existing To Remain crea solo dei presupposti per un pogo selvaggio, dall’altra parte Stand Still gioca con le dinamiche, i feedback fragorosi e l’ossessività e Thin Lines è l’unica canzone dal “lento” incedere che potrebbe far venire in mente il grunge che noi tutti conosciamo.

Past Tense è un lavoro di maniera, totalmente derivativo seppur capace di non far ricordare un solo e unico gruppo del passato; Le capacità di questo trio si possono trovare in Forced Binaries, pezzo sotto il minuto di durata, lanciato come un missile nella stratosfera con un basso in preda ad un attacco epilettico e la chitarra persa nella sua cacofonia, ed è incredibile come l’influenza principale in esso siano i Minutemen, e nonostante ciò non sfiguri con tutto il resto.

Traccia consigliata: Static Machines