Avviso ai gentili lettori di Deerwaves: Sto per parlare di un cd strappalacrime: nel caso dovessi farmi prendere un attimino troppo dalle emozioni, io vi ho avvisati per tempo.

Ehi caro Damien, ne è passato di tempo o sbaglio? Cosa hai fatto in questi 8 anni?
Hai girato un po’ con la tua Mini per l’Europa a quanto pare. Ti abbiamo visto un po’ di tempo fa in qualche sporadica esibizione live, arrangiato da barbone vero e proprio. Poi sei ricomparso recentemente, decisamente più forma, anche in posti dove chi pensava mai di vederti, promettendoci che il nuovo lavoro era quasi pronto.

My Favourite Faded Fantasy è finalmente qui, e ve lo dico subito: è un album riuscito, appassionante ed introspettivo come ci si poteva aspettare. Ed è soprattutto bello da scoprire nel suo intreccio tra musica e testi.
Eh si, a Damien Rice manca tantissimo Lisa Hannigan e lo capiranno tutti quelli che ascolteranno le tracce più o meno attentamente. Ogni parola e nota sembrano essere rivolte verso di lei, e lo si percepisce in ognuno degli 8 pezzi di questo terzo lavoro, caratterizzati dalla solità invariata intensità e da una inusuale durata media dei brani dilatata rispetto al passato. Può spaventare forse approcciarsi ad un album del genere e in effetti i primi ascolti non sono proprio leggeri da mandar giù; ma è solo un ostacolo iniziale, la bellezza prenderà il sopravvento alla fine, credetemi.

Risulta cosi piacevole trovare ad introdurci a My Favourite Faded Fantasy proprio la title-track, che entra in punta di piedi per poi esplodere soprendendoci con un crescendo elettrico ed orchestrale: sono 6 minuti, ma come volano bene.
Si intuisce che l’obiettivo di Damien sia  quello di rendere ogni singolo momento di questa specie di diario avvolgente ed evocativo, utilizzando arrangiamenti più ricchi e maestosi, aiutato dalla esperienza del tuttofare/chiamatemiperqualsiasigenere Rick Rubin. I risultati si sentono ad esempio in Colour Me In (le dinamiche sono così importanti, diamine) e nel primo singolo I Don’t Want to Change You,  in cui la voce di Damien e la melodia degli archi si accompagnano perfettamente. Sempre meglio non esagerare però, attenzione a The Box, dove il rischio “baroccata pazzesca” è  molto alto o nella coda strumentale di It Takes a Lot To Know a Man, che forse si spinge un po’ troppo in la.

Due piccole gemme spiccano su tutto. La prima è Trusty and True, dove un arrangiamento dal sapore prettamente Irish ci regala uno dei brividi più piacevoli di tutto l’album, con un crescendo che cattura al primo istante ed un inno gioioso che si alza sul finale.
La seconda è The Greatest Bastard, ovvero la classica ballata che ti aspetti dall’irlandese. È la canzone che tutti avremmo voluto scrivere per riavere indietro la persona che amiamo: c’è redenzione e speranza, un uom oche accetta le sue colpe, una sensazione che qualsiasi persona che abbia vissuto un amore finito male può sentire dentro. Il tutto cantato con una semplicità disarmante. Certo, se ci provassimo noi a cantare una cosa del genere sembreremmo i soliti lagnoni senza speranza, ma in effetti lui è Damien Rice e ha quel dono, quel feeling cosi personale e naturale nel riuscire a trasmettere ciò che prova da mettere invidia ad una generazione completa di aspiranti cantautori (folk e non).

Ad ogni ascolto, tutto ciò che vi ho appena raccontato diventa più accessibile ed orecchiabile, più si entra nella storia e meglio si convive con questi brani. Inoltre dietro a tutta questa festa di filarmoniche le canzoni ci sono sul serio, e non credo di dover stare a spiegare la sua imbattibilità nei live solo voce e chitarra.
My Favourite Faded Fantasy risulta quindi più compatto e focalizzato del precedente 9, anche se la purezza cristallina dell’esordio rimane ancora intoccabile.

Ma poco male. L’importante è che Damien Rice sia finalmente ancora qui e che in qualche modo questo album, dalla gestazione lunga e meticolosa, lo abbia aiutato a tornare più forte. Su quella “Long Long Way” che ci canti tu tanto ci passiamo e ci passeremo tutti.
E poi su dai, io sono sicuro che vi amate ancora tu e Lisa. Solo che sarete due belle teste di cazzo che non si capiscono, fidati.

Tracce Consigliate: I Don’t Want To Change You,Trusty And True.