Borghese, chi sono costoro? Nato come progetto dall’idea dell’abruzzese Angelo Violante, si arricchiscono diventando una band a tutti gli effetti con questo In caso di pioggia la rivoluzione si farà al coperto mentre il precedente L’educazione delle Rock Star era praticamente un lavoro delle sole mani del Violante.
Sì ma cosa fanno? Ehi qui già rischia di arrivare il primo punto dolente. I cari ragazzi finiscono per inserirsi abbastanza agevolmente nel filone dell’indie ironico-impegnato italiano: sì, fa schifo come definizione, ma non ditemi che non vi fa venire subito in mente una buona mezza dozzina di esempi calzanti. La verità è che le specifiche sul genere sono davvero irrilevanti in questi casi: che un gruppo faccia più rock o più pop folk, cambia poco. Le coordinate sono le stesse, le ispirazioni anche, i risultati idem.
Per l’appunto non solo la definizione è brutta ma spesso e volentieri anche i gruppi che vi ricadono dentro sono picchi viventi di aberrazioni musicali e liriche.
E invece guarda tu, non parliamo del male assoluto qui.

La direzione del gruppo è mutata, dal cantautorato a un synth pop spesso orientato al danzereccio e il cambiamento si mastica fin da subito con Ho ammazzato il mio produttore con breve citazione (usurata, diciamo la verità) Morettiana. Il brano avrebbe anche un impatto discreto ma viene mezzo mutilato dal ritornello, con la voce che viene inutilmente alterata.
Vorrei poi parlare bene del singolo La tipa di Rockit ma non ce la faccio proprio: è il classico singolo che potrebbe, e probabilmente avrebbe, riscuotere un certo successo presso il pubblico appassionato al genere. Con me, no.
Va bene l’ironia e la spigliatezza ma mi pare che i momenti più rilevanti dell’album affiorino sui pezzi meno cazzari: Il finale dei film porno (che non parla di… schizzi ma bensì di amori che non erano amori) è una bella piccola prova di electropop con la musica che sostiene bene e accompagna degnamente il testo. Peraltro, sono l’unico a cui ricorda, un po’ in piccolo, Defonseca degli ODP? O ancora Amore da oggi siamo poveri, che farà ridacchiare ma gratta gratta c’è davvero poco da riderci su.
Per niente male anche Cattocomunismo che è una riflessione più interessante di quanto ci si potesse aspettare dal titolo.
A livello musicale forse l’episodio più interessante rimane forse Le foto di una svolta, al limite del cantautorato dance; al proposito forse da correggere leggermente il tiro in studio, a volte la strumentazione sovrasta la voce.

Caro signor Borghese con annessi amici e compagni di band: non riuscirò mai a volervi bene sul serio. Questo detto fuori dai denti, non posso nemmeno ad odiarvi come faccio con tanti vostri colleghi. Ci sono degli spunti interessanti, dei momenti decisamente carini sui quali si può lavorare. Difficilmente, viste le premesse, i Borghese svetteranno sopra agli omologhi per suprema originalità o creatività. Questo non vuol dire nemmeno che non possano riuscire a ritagliarsi una fetta (di torta? di pubblico?) più consistente. E tutto sommato, mi sento di augurarglielo.

Traccia consigliata: Le foto di una svolta