Un insieme di consonanti e un numero per richiamare il bunker, in una frazione di Empoli, da cui creano musica, e più in generale arte; un insieme di consonanti e un numero che significa Erin, Piccolo, Fares, Caph, JxN, Faster e Ghera, ovvero – appunto – i bnkr44, il collettivo artistico che si sta proponendo come l’upgrade più significativo per la musica italiana dell’ultimo periodo. 

Il loro ultimo album (nonché considerabile il primo), intitolato ‘FARSI MALE A NOI VA BENE‘, è una ventata d’aria fresca che non consideriamo una rivoluzione; suvvia, non tutto deve essere sempre una rivoluzione. Ma è un bel rinnovamento, un aggiornamento ulteriore di tutto quello che di buono abbiamo ascoltato di recente nel pop italiano indipendente.

I bnkr44 sono la malinconia tardo-adolescenziale; i membri del gruppo, tessere interscambiabili in ogni produzione, hanno oggi dai 20 ai 23 anni, e cantano di sentimenti e sensazioni che da ogni lato le si voglia prendere, ti fanno provare nostalgia: verso gli anni passati, quelli mai vissuti, quelli che uno avrebbe voluto vivere diversamente. Questo accade attraverso i synth e le drum machine, attraverso arpeggi poetici, ma anche grazie a produzioni più caotiche, tendenti all’hyper pop, come in ‘Raggio mortale‘.

Siamo in quella zona di mezzo tra hip-hop e cantautorato moderno, tra analogico e digitale in cui le voci, come dimostrano Blanco ed altri artisti emergenti, sono uno strumento che esce dalle grammatiche delle scuole di canto e fa vibrare corde che seguono logiche dell’emo (e di Soundcloud e TikTok). Il collettivo propone una poetica aggiornata, un sound fresco, un’estetica iper-contemporanea: tutto quello che serve per dare uno scossone significativo ai nostri ascolti quotidiani (quantomeno italiani). 

Mentre tanto pop italiano – che si era proposto come “novità” –  ormai si è assestato su una profondità livello Zecchino D’Oro, la sensibilità dei bnkr44 ricorda invece tutt’altro, quella dei Sxrrxwland per esempio, oppure quella di inizio decennio scorso dei Cani, il Contessa dello ‘Straordinario album d’esordio‘; solo che anziché la Roma nord incasinata tra ipocrisie e attacchi di panico, qui c’è un mondo ancor più universale, fittizio e digitale – quello della Gen Z; quello dei bnkr44.

“Che ci frega dei Brockhampton noi c’abbiamo i bunkerì, bunkerììì”

Tracce consigliate: MANI STRETTE, GIRASOLE, TUTTE LE SERE (feat. ARIETE), TIRA E MOLLA