Simile a:
Animal Collective – Centipede Hz
Dirty Projectors – Bitte Orca
Ariel Pink’s Haunted Graffiti – Before Today
David Michael Portner, in arte Avey Tare, non ha bisogno di molte presentazioni: è il co-fondatore, insieme a quell’altro geniaccio di Panda Bear, di una delle band che ha più influenzato e segnato l’ultima decade musicale: gli Animal Collective. Ed è proprio in seguito all’annullamento di alcune date del loro tour, a causa di alcuni problemi alla gola per David, che nasce il suo side project: gli Slasher Flicks. L’esser costretto dalla propria convalescenza a stare diverso tempo tra le mura di casa scatena infatti la vena creativa di Avey, il quale che decide di formare una nuova super band con Angel Deradoorian, (ormai ex) componente dei Dirty Projectors e Jeremy Hyman, batterista già di Ponytail e Dan Deacon. I tre si definiscono un power jazz trio, sopratutto a causa del lato procedurale nell’elaborazione del disco: Avey improvvisa lo scheletro delle canzoni con la chitarra acustica, le manda ad Angel che le arricchisce con linee armoniche ed infine Jeremy ci aggiunge lo sfondo con la batteria. Durante la composizione dei brani sono state usate sovraincisioni minime per rispettare il più possibile il suono dal vivo.
Il nome del disco Enter The Slasher House, così come quello della band stessa, è dovuto alla fissazione del nostro amico pazzoide per il genere cinematografico slasher, ovvero horror caratterizzati dall’essere ambientati in college o simili e che hanno per protagonisti ragazzi cazzoni che se la spassano, il cui equilibrio viene sconvolto da un serial killer, solitamente mascherato, roba alla Scream per intenderci. Questo tanto per ricordarci, se servisse, che tipetto particolare sia Mr. Portner.
Comunque definirlo album è molto riduttivo, il lavoro è infatti un concept a tema slasher, coadiuvato dall’artwork e da un sito interattivo a tema horror trash.
Quello che però ci troviamo ad ascoltare non è un disco dai suoni inquietanti e pieno di momenti di tensione alla Sisterworld, ma si presenta con un’ atmosfera grottesca e irrazionale. È come se ci trovassimo in un luna park dentro il mondo di Alice dove un trenino fantasma psichedelico ci trasporta nella Slahser House, che non è altro che la casetta della strega di Hansel e Gretel, ma è fatta di droghe invece che di dolci e all’interno la strega cucina anfetamine e ci offre acidi.
Così si inizia energicamente con lo psych rock di A Sender, rallentiamo un po’ con Duplex Trip, canzone dal titolo abbastanza eloquente, che sembra prendere qualcosa in prestito da Panda Bear, ma subito la frenetica Blind Babe ci riporta a massima velocità. Arriviamo quindi alla splendida Little Fang, singolo e pezzo più “pulito” del lotto, che precede Catchy, traccia in cui Avey usa al massimo gli effetti vocali che tanto gli piacciono accompagnati da chitarre nervose e synth spaziali. The Outlaw è una sorta di marcia sotto effetto di acidi che ci porta, insieme alla funky garage Roses on The Window, a Strange Colores dove il frontman sembra ricordarsi di Merriweather Post Pavilion. Finale con la psichedelica Your Card in cui la Deradoorian la fa da padrona.
Usciamo da questa casa assolutamente frastornati e anche un po’ in botta, ma è giusto così e probabilmente rifaremo volentieri un altro giro.
In definitiva Enter The Slasher House è un lavoro totalmente diverso dal precedente Down There, nato dalle ceneri di un divorzio e quindi più cupo e introspettivo, ma a tratti si fa preferire, probabilmente perché questo genere si addice di più al protagonista. Data la portata del cast però era lecito aspettarsi un capolavoro di film, purtroppo lontano.
Noi comunque apprezziamo e ringraziamo per la solita peculiarità che qualsiasi lavoro targato Animal Collective riesce a regalarci.
Tracce consigliate: Strange Colores, Duplex Trip.