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L’esplosione del punk, verso la metà degli anni Settanta, non può che collegarsi all’apertura del negozio Sex di Vivienne Westwood a Londra, tempio del latex e delle spille da balia, guaine fascianti e skinny in pelle aderentissima.

L’esplicitazione della sessualità e la liberalizzazione dei costumi hanno determinato il punto di rottura con la cultura dominante dell’epoca, più morigerata e composta, come racconta l’ultima opera del designer ed artista britannico Toby Mott.

Nel libro Showboat: Punk / Sex / Bodies, infatti, Mott ripercorre cronologicamente la relazione esistente fra sesso e punk dal 1972 ad oggi, passando in rassegna flyers, poster, copertine di dischi, fotografie e disegni tratti dalla sua collezione personale (The Mott Collection).

“The status of punk as a radical subculture meant that it could freely explore sex without mainstream censorship; and this ability to openly express sex and sexuality provided punk with so much of its essential rawness and immediacy”, riporta la nota stampa.

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Diversi gli interventi di icone della cultura punk contenuti nell’opera, fra cui quello di Paul Cook dei Sex Pistols, Vivien Goldman, Eve Libertine dei Crass e dello scrittore Will Self. La tiratura del libro è limitata a 1500 copie, edite per la Dashwood Books ed acquistabili online o alla New York Art Book Fair il prossimo Settembre.

Non è tardi per aggiudicarvene una.