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Dopo tre anni da Slave Ambient, ritornano i War On Drugs. E lo fanno con un dolcissimo pugno in pieno viso che ti porta nello spazio.

È roba strana: parte con i suoni di quando si impalla windows e continua come se fosse una produzione firmata Dire Straits.

Ma poi cambia ancora, e ci trovi il ricordo di certi dischi di Neil Young che gioca con le drum machines. Questo album funziona come un sogno, come quando ti guardi le dita delle mani e te ne ritrovi undici, tredici, venti. È un gioco di specchi.

Il disco esce il 18 marzo. E non è un caso che si chiami Lost in the dream. Ascoltalo qui, perditi qui.