Dal 15 novembre fino alla primavera 2020, il Museum of London celebrerà i 40 anni di London Calling dei Clash con una mostra allestita per l’occasione.

Ci saranno numerosi oggetti personali dei componenti del gruppo, alcuni mai visti prima: oltre al basso Fender di Paul Simonon – proprio quello distrutto dal musicista sul palco del Palladium di New York nel 1979 – verrà esposto anche il taccuino di Joe Strummer e la sua macchina da scrivere, le bacchette del batterista Topper Headon – l’unico suo cimelio di quel periodo – e le note scritte da Mick Jones sulla sequenza dell’album.

Beatrice Behlen, curatrice del dipartimento Fashion Decorative Arts del Museum of London, ha dichiarato:

London Calling è l’album che ha definito i Clash, è come un richiamo per i londinesi e le persone di tutto il mondo. I testi del disco riflettono le preoccupazioni del periodo, alcune delle quali sono rilevanti ancora oggi, dal momento che il disco si distacca dal punk tradizionale per adottare e rielaborare influenze musicali più ampie. Al Museum of London raccontiamo la storia della nostra capitale attraverso gli oggetti e i ricordi delle persone che ci hanno vissuto. Questa esposizione offrirà una nuova visione su questo, mostrando rari oggetti personali e raccontando la storia di come “London Calling” era, e per molte ragioni lo è ancora, il suono di una generazione.

La mostra sarà anche l’occasione per la pubblicazione del libro London Calling Scrapbook, contente i testi scritti a mano, alcune note, diverse fotografie e altro materiale inedito risalenti al periodo di realizzazione di uno dei più importanti album della storia del punk.

Infine, l’11 ottobre, per il National Album DayLondon Calling sarà ripubblicato su CD, vinile e cassetta.