Stephen Hawking

Potrebbe sembrare una notizia di Lercio, ma non lo è. Che sfiori comunque l’assurdo è inopinabile, ma cerchiamo di farcene una ragione. Come più volte annunciato, il 10 novembre segnerà il grande ritorno dei Pink Floyd con The Endless River, dopo ben vent’anni di silenzio che li separa da The Division Bell. Se la presenza di Roger Waters nella promozione del nuovo album è ancora incerta, è stata invece confermata quella di un ospite d’eccezione: Stephen Hawking.

Hawking è di certo una di quelle personalità (meglio autorità) del mondo scientifico che proprio non ha bisogno di presentazioni e che mai ci saremmo aspettati potesse essere coinvolto in un progetto che trasuda sciocchezza (eufemismo) da ogni singolo carattere che compone il titolo: Talkin’ Hawkin’.

Siamo dalle parti di qualche filastrocca per bambini, come Hokey Pokey, Miss Polly Had A Dolly, Hey Diddle Diddle, Humpty Dumpty, solo per citarne alcune di bellissime.

Se è vero che Hawking compariva già in The Division Bell nel brano Keep Talkin’, va anche detto che le premesse erano diverse e il pezzo era difatti riuscito. Temiamo che il tentativo di instaurare un nesso (concettuale o estetico che sia) con il loro ultimo ultimo lavoro – intento dichiarato dal batterista Nick Mason – possa risultare a tratti un po’ forzato, con esiti poco felici.

Ma ci auguriamo di sbagliarci e attenderemo ancora un mese per ricrederci.

Intanto ci riascoltiamo proprio Keep Talkin’