Spesso le discussioni sui generi musicali dividono quasi sempre le persone per generazioni. Nella maggioranza dei casi, infatti, si vede l’esponente di una generazione lamentarsi del fatto che la gente della sua età avesse un certo rispetto per la Musica (con la “m” maiuscola, come si usa dire o scrivere in queste discussioni) comprovato proprio dall’attenzione riservata dalla sua coorte di appartenenza verso un determinato genere musicale.

E se gli artisti vengono molte volte accusati di fare musica per i più giovani come se fosse una cosa di cui vergognarsi, tanto da spingere, ad esempio, Ghali a sottolineare il suo orgoglio nel fare musica per ragazzini, il motivo è che di solito i generi hanno le loro età di riferimento.

Per le generazioni precedenti alle attuali, poi, stando a ciò che si legge, vige anche nella musica la regola secondo la quale una volta era meglio, ora la musica è morta, i giovani non hanno rispetto e qui una volta era tutta campagna signora mia…

Ma è davvero così? Spotify ha appena pubblicato quali sono i generi e gli artisti più ascoltati divisi per fascia d’età della generazione degli ascoltatori. Partendo quindi dal decennio di nascita sono stati pubblicati i dati rispetto alle preferenze degli utenti, e i risultati sono piuttosto diversi da quelli che ci si poteva aspettare. Ecco cosa ne è uscito:

CLASSIFICA DEI NATI NEGLI ANNI ’70:

A dominare la classifica dei nati tra il 1970 e il 1979 è, come ci si poteva aspettare, Vasco Rossi: il cantautore italiano ha per decenni mantenuto la sua centralità nell’insieme degli artisti più amati tra gli italiani, e forse quella dei nati negli anni ’70 è una delle ultime generazioni ad averne subito il forte peso carismatico in maniera massificata. Subito dopo troviamo una delle prime sorprese, che in realtà sorpresa non lo è se andiamo a pensare che i nati nel 1970 hanno ancora meno di 50 anni e che, per fare un esempio, avevano finito da pochi anni l’Università negli anni del BritPop. Ed Sheeran pare essere uno di quegli artisti che può piacere ai genitori come ai giovani, così da evitare di vedere scene come quelle dei tristissimi padri che accompagnavano le figlie ai live degli One Direction: con Ed Sheeran è probabile che siano entrambi contenti di andarci al concerto. Chiude il podio Fedez, che con J-Ax in quarta posizione (sicuramente spinto anche dagli anni di successo negli Articolo 31 che ancora rivivono nelle menti di questa generazione) rimarcano il loro sodalizio e successo che non necessita nemmeno altre analisi). Ghali chiude la classifica, a dimostrazione che forse non è vero che fa musica per ragazzini. Ecco la classifica completa:

  1. Vasco Rossi
  2. Ed Sheeran
  3. Fedez
  4. J-AX
  5. Coldplay
  6. Coez
  7. Caparezza
  8. Ligabue
  9. Tiziano Ferro
  10. Ghali

CLASSIFICA DEI NATI NEGLI ANNI ’80:

Il rap non è più una cosa da giovani da una vita. Questa classifica lo dimostra. Se pensavate che avreste fatto sicuramente parte della prima generazione capace di apprezzare tranquillamente la musica dei vostri eventuali figli avete completamente sbagliato la vostra valutazione. La classifica degli italiani che vanno dai 38 ai 29 anni sguazza tranquillamente tra gli artisti di punta di questi anni ’10 che vanno ormai sfumando verso gli anni ’20. Troviamo in vetta, infatti, proprio Coez, complice anche del grandissimo successo che ormai certifichiamo ad ogni suo sold out. A seguire ritroviamo Ed Sheeran e Vasco Rossi, a dimostrazione di quanto, a prescindere da ogni discorso possibile sulla sua carriera, sia stato un artista capace di segnare fortemente diverse generazioni. Menzione d’onore per Gue Pequeno e Fabri Fibra, rispettivamente in 6a e 7ma generazione, giusto davanti a J-Ax e Fedez ma dietro a Caparezza (per la questione sul rap aperta nel primo rigo di questo paragrafo), che riescono ad essere ancora decisivi.

  1. Coez
  2. Ed Sheeran
  3. Vasco Rossi
  4. Caparezza
  5. Coldplay
  6. Gue Pequeno
  7. Fabri Fibra
  8. J-AX
  9. Fedez
  10. Ligabue

CLASSIFICA DEI NATI NEGLI ANNI ’90:

Per gli anni ’90 questa sorta di omologazione intergenerazionale va confermandosi ancora di più. I ragazzi alle porte dei trent’anni vedono di buonissimo occhio i trend che prendono principalmente i più giovani. Se anche qui, infatti, vediamo in vetta alla classifica proprio Coez, al secondo posto troviamo Gue Pequeno e al terzo Capo Plaza, seguito da Ghali e Rkomi. Gli altri nomi sono quelli che ci si può tranquillamente aspettare dai più giovani: se anche qui, infatti, è il rap a farla da padrone, si inizia a fare meno sporadica la presenza di esponenti del fenomeno Trap.

  1. Coez
  2. Gue Pequeno
  3. Capo Plaza
  4. Ghali
  5. Rkomi
  6. Sfera Ebbasta
  7. Ed Sheeran
  8. Gemitaiz
  9. Caparezza
  10. Fabri Fibra

CLASSIFICA DEI NATI NEGLI ANNI ’00:

Nella classifica dei più giovani la sorpresa è proprio quella di Coez in vetta, forse, perché nelle nostre menti piene di pregiudizi ci si aspettava che i ragazzi che vanno dai diciotto anni a scendere andassero a scegliere artisti che siamo più abituati a collegare a loro (ad esempio lo stesso Sfera Ebbasta). Il resto della classifica somiglia tantissimo a quella dei nati negli anni ’90, come ci si aspettava. L’eccezione la crea la presenza di RIKI (aka Riccardo Marcuzzo), ex stella di Amici di Maria de Filippi e teen-idol classe 1992.

  1. Coez
  2. Gue Pequeno
  3. Capo Plaza
  4. Gemitaiz
  5. Sfera Ebbasta
  6. Rkomi
  7. Ghali
  8. Madman
  9. RIKI
  10. Ed Sheeran

Entrando nel merito dell’analisi generale delle classifiche, la loro parziale omogeneità è probabilmente figlia della somiglianza degli stimoli che le generazioni under 50 hanno vissuto. Quello che fu l’avvento della TV commerciale, ad esempio, con i suoi linguaggi e il suo modo di entrare nelle nostre case con programmi, film e musica (con lo sviluppo poi dei canali tematici dedicati proprio alla musica stessa), fu per i nati negli anni ’70 un avvenimento iniziato durante la loro infanzia e proseguito durante la loro adolescenza. Da quel momento il racconto della vita dell’Italia così come la produzione artistica hanno iniziato a specchiarsi verso riferimenti che, pur a distanza di anni, hanno avuto una diffusione e uno spazio che prima non riuscivano ad ottenere. Questo fenomeno li ha impressi nella memoria collettiva anche di chi non li ha vissuti in prima persona diventando una sorta di eredità magari non sempre espressa in maniera diretta. Quello che balza all’occhio è, magari, l’assenza di alcuni artisti che siamo abituati a leggere nelle classifiche dei più ascoltati durante l’anno, dai Thegiornalisti alla Dark Polo Gang.

Astraendo il discorso, invece, una delle cose davvero positive, a nostro parere, di queste classifiche, è proprio il modo in cui distruggono il pregiudizio rispetto a quello che ci aspetteremo dai campioni scelti. Pregiudizio che, di solito, va a rovinare il livello della discussione rispetto alla musica, additando qualcun altro come causa di una sorta di morte artistica del nostro Paese. Morte che non è mai stata certificata, anzi.

Il nostro Paese, come gli altri paesi del mondo, sta vivendo l’ennesimo momento e movimento di artisti figli del loro tempo, e noi ve lo raccontiamo ogni giorno, qualsiasi siano i vostri gusti.