Lo scorso 12 gennaio Spotify ha ottenuto il brevetto per una tecnologia che, servendosi dei microfoni dei device su cui viene utilizzata l’app, monitora gli utenti ascoltando il parlato e il rumore ambientale per ottenere e archiviare dati sul sesso, età, umore e accento e altri svariati dati sensibili dell’utente (che ha sottoscritto un contratto con l’azienda, altra è la questione della clausole imposte e se da ritenere vessatoria) e, potenzialmente, anche di chi utente non è ma interagisce con questi.

La tecnologia è stata chiamata Identification of taste attributes from an audio signal e nel documento che ne descrive le funzioni si legge:

A more approach might simply categorize [a user’s] emotion into happy, hungry afraid, sad or neutral. Prosaic information (E.G. intonation, stress, rhythm and the like of units of speech) can be combined and integrated with acoustic information within a hidden Markov Model Architecture, which allows one to make observations at a rate appropriate for the phenomena to be modeled. 

The user is then further asked to provide additional information to narrow down the number even further. In one example, the user is pushed to a decision tree including, e.g., artists or shows that the user likes, and fills in or selects options to further fine-tune the system’s identification of their tastes. 

I big data raccolti dall’azienda svedese serviranno per profilare in maniera più efficiente e continua gli utenti, anche senza input volontari da parte degli stessi. Se da una parte l’app riprodurrà brani tranquilli e lenti nelle vicinanze di scuole o di strade difficili da percorrere, dall’altra vi consiglierà la canzone giusta al momento giusto – in base al vostro umore.

Spotify non è la prima azienda, né sarà l’ultima,  ad utilizzare una tecnologia che si appropria dell’esperienza umana usandola come materia prima da trasformare – se va bene – in dati sui comportamenti, dato che la stessa esperienza può essere trasformata in prodotti predittivi in grado di prevedere e influenzare i nostri comportamenti.