** ADVANCE FOR WEEKEND EDITIONS, OCT. 25-26 ** Vinyl record enthusiasts scan boxes of records for titles during a $1 vinyl record sale at Randy's Records in Salt Lake City, Ut., Friday, October 17, 2008. The sale takes place every couple months where customers can browse through over 10,000 records. (AP Photo/Brian Nicholson, Deseret News) -UTSAC, - UTPRO, Salt Lake Tribune Out, Provo Daily Herald Out, Mags Out

La società di market research YouGov ha pubblicato i risultati di un nuovo studio circa le caratteristiche demografiche degli acquirenti di vinili relative al 2016 e  quanto emerso, almeno in parte, è spiritosamente prevedibile.

La recente riscoperta passione di collezionare dei vinili ha portato gli store a stoccare ingenti quantità del supporto per la memorizzazione di segnali sonori, introdotto ufficialmente dalla Columbia Records nel 1948. Con gli anni novanta e l’avvento del Compact Disc sembrava ormai segnata la sorte del vecchio formato. È da qualche anno, però, che stiamo assistendo ad un prepotente ritorno sul mercato dell’anche detto microsolco. Secondo la Nielsen, i dati del  2015:

“palesano una diminuzione di vendite di cd e di album digitali, rispettivamente del 10,8% e del 2,9%, mentre le vendite dei dischi in vinile, invece, sono aumentate quasi del 30%, con il rock che occupa il 68% del totale.”

Molto probabilmente questo ritorno è dovuto alla nostalgia e al bisogno di fuggire dalla perfezione dei formati digitali, che a loro volta, negli anni scorsi stavano decretando la fine del CD. L’odore, l’estetica, il packing e finanche lo stesso peso del vinile lo rendono unico ed effettivamente danno all’acquirente la sensazione di aver fatto proprio qualcosa di prezioso.

Il “fenomeno vinile” non è passato inosservato, diversi approfondimenti hanno cercato di determinare con precisione le caratteristiche del compratore. Secondo uno studio statunitense, di qualche anno fa, la metà degli acquirenti ha meno di 25 anni. Questo dato è stato smentito dalle ricerche svolte dai britannici di YouGov, secondo i quali gli amanti del vinile hanno trai i 45 e 54 anni (quindi la nostalgia sarebbe il motivo principale dell’acquisto), mentre la fascia di popolazione tra i 18 ed i 24 anni raramente compera musica in tale formato.

Lo studio di YouGov è andato oltre e ha rivelato che i “viniliani” britannici sono dei fanatici della musica, il 66% di questi dichiara di non poter stare neanche un giorno senza musica a dispetto del 49% dei sudditi della Regina. Non sorprende che non sono fan della pirateria, tant’è che il 59% di questi dichiara che il download illegale è sbagliato.

A questi dati va aggiunto, sempre secondo YouGov, che gli ossessionati dal vinile sono per la maggior parte introversi, il 59% di questi preferisce non palesare i proprio sentimenti, il 69% ama stare da solo.

E voi che tipo di “viniliani” siete?