robert del naja massive attack

Anni di misteri, anni di opere che han fatto una scalata incredibile, basate sul rifiuto del mondo occidentale capitalista e dei suoi controsensi. Anni di foto di queste opere condivise sui social, di magliette, di merchandising. Ma sempre anni in cui nessuno sapesse davvero chi si celi dietro il nome d’arte di Banksy, lo street artist che ha fatto tornare la street art di moda. Con le sue tematiche politiche e il suo atteggiamento irriverente è ormai conosciuto da chiunque, ed è uno dei punti di riferimento culturali del nostro periodo storico.

C’è però da risolvere il mistero dietro l’identità reale dell’artista del Regno Unito. Secondo gli inquirenti, abbiamo una pista, e questa conduce proprio al mondo della musica. Tenetevi forte: sembra che dietro di Banksy si nasconda Robert del Naja dei Massive Attack, il quale guiderebbe un collettivo di artisti che porta avanti proprio il nome e le battaglie dello street writer.

Uno dei punti principali dell’inchiesta, riportata dal Daily Mail (al quale vanno i crediti per l’infografica qui sopra), è che i graffiti di Banksy siano apparsi proprio a ridosso degli show dei Massive, proprio nei posti in cui la band aveva suonato. L’inchiesta andrebbe a smentire la pista finora ufficiale, che vedeva dietro i panni dell’artista un ex appartenente alla scuola pubblica inglese, un certo Robin Gunningham, che dal 2008 è il maggior indiziato e ha avuto le sue opere analizzate da alcuni studiosi per cercare di conferirne la paternità.

La fama di Banksy è cresciuta negli anni a partire dalla fine degli anni ’90 grazie al sapiente uso dei suoi stencils e dei temi, spesso caldi, portati con ironia proprio nei luoghi in cui si generavano i problemi sul quale vorrebbe attirare l’attenzione. Gli indizi porterebbero quindi ai Massive? Vediamo: i primi lavori di Banksy coincidono con la pubblicazione di Mezzanine e Blue Lines, e Robert Del Naja era anche il miglior street artist a Bristol. Col passare del tempo, come anche sottolinea il grafico qui sopra pubblicato, le performance dei Massive hanno coinciso con l’apparizione di un lavoro di Banksy: ad esempio durante il tour del 2006, dove i Massive e una performance di Banksy hanno toccato le stesse città negli USA, o a Melbourne nel 2003, dove un graffito di Banksy è apparso un mese dopo che i Massive ci avessero suonato, e così via. Semplici congetture? Probabilmente sì, ma i punti in comune, come in ogni teoria del genere che si rispetti, sono intriganti oltre che possibilmente plausibili.

Nei prossimi giorni i Massive Attack si esibiranno a Bristol, per un concerto nella città da cui è partito tutto. E indovinate? Craig Williams ha predetto che proprio in quel giorno Banksy tornerà con un nuovo lavoro. Craig Williams ha poi aggiunto sulla vicenda:

“‘Perhaps the assertion then that Banksy is just one person is wide of the mark, instead being a group who have, over the years, followed Massive Attack around and painted walls at their leisure. And perhaps, at the head of such a group we have Del Naja. A multi-disciplined artist in front of one the seminal groups in recent British music history, doubling up as the planet’s most revered street artist. Now that would be cool. ‘As for the timing of the news, I believe a new mural is highly likely to appear prior to or after the concert (in Bristol)”.

Del Naja, dal canto suo, interrogato sulla questione, ha risposto che non è lui per il semplice fatto che è stato arrestato due volte, nel 1983 e nel 1986, e gli basta. Ha poi sottolineato che Banksy è un suo amico molto vicino, cosa che porterebbe quindi gli inquirenti a pensare che proprio lui sia lo street artist in questione. Lo stesso Banksy ha detto che Del Naja sarebbe troppo vecchio per essere lui:

“When I was about 10 years old a kid called 3D was painting the streets hard; I think he’d been to New York and was the first to bring spray painting back to Bristol. Graffiti was the thing we all loved at school – we did it on the bus on the way home.’ An alternative theory: Previous research pointed to Banksy being a nice middle-class boy from Bristol who scientists believe ‘became the graffiti guerrilla”.

Abbiamo due piste a disposizione, per ora, quindi: una ci conduce a Del Naja, l’altra all’ex studente della middle class Robin Gunningham, che gli scienziati della Queen Mary University di Londra hanno indicato come probabile nome dietro all’artista, analizzando le sue opere e confrontandole con quelle di Banksy. I dubbi rimangono, un’altra pista sosterrebbe che Banksy sia un artista francese, che sia molto più vecchio di quello che si pensi, e che il suo stile riconduca all’artista francese Blek le Rat, che iniziò con i suoi lavori nel 1981.

Un mistero molto intricato, sul quale ancora non abbiamo una risposta, e forse non ne avremo mai una. Secondo voi chi si nasconde dietro Banksy?