La cosa più interessante è che a quanto pare il buon vecchio Paul non s’era nemmeno accorto che stesse per morire. Sarà la vecchiaia, chi lo sa, ma fatto sta che mai come ‘sta volta le porte del paradiso gli son state così vicine. Secondo il Mail On Sunday, infatti, nel maggio scorso l’ex Beatles, diretto in elicottero assieme a sua moglie Nancy Shevell verso la sua tenuta, ha per poco sfiorato la tragedia: il pilota, dopo aver perso il controllo del velivolo, è riuscito miracolosamente a risollevarlo a mezzo metro da terra, evitando lo schianto. Che culo, mi vien da dire.

http://www.youtube.com/watch?v=3t8MeE8Ik4Y

Ma procediamo con ordine: il binomio McCartney – Morte, si sa, è sempre stato un argomento piuttosto caldo e affascinante, tanto che ho deciso di scrivere qualche parola in più e lasciare un po’ più spazio alla storica figura di Paul McCartney e alla leggenda di una sua presunta morte, con annesse vostre opinioni, chiaramente.

Ebbene, io non sono un investigatore privato, anche se ho sempre ammirato il talento del Detective Conan (che poi, scusate la parentesi, perché nessuno mai si accorge che in realtà non è il detective Goro a parlare nel sonno, bensì Conan nascosto dietro di lui? La gente è tanto scema?) e non mi interessa indagare su questioni di cui, in fondo, non me ne frega un cazzo, però oggi è domenica e visto che è domenica mi ritrovo senza nulla da fare e visto che non ho nulla da fare ho deciso di indossare le vesti di investigatore e approfondire le mie conoscenze sulla leggenda PID. Devo dire che sono riuscito addirittura a leggere tutta la pagina di wikipedia a riguardo: un mucchio di cazzate e un mucchio di cose interessanti che potranno di certo incuriosire i sostenitori di teorie rock-complottiste e alimentare i dubbi su questa vicenda.
In sostanza, c’è chi sostiene che Paul in realtà sia morto nel ’66 in seguito a un incidente automobilistico e sia stato successivamente sostituito da un sosia, che poi sarebbe il Paul McCartney dei giorni nostri, per intenderci; e, a sostegno di tale tesi, ci sono numerosissimi indizi lasciati dagli altri membri dei Beatles ( perché, poi?) forse per stuzzicare i fan più open-minded (forse fin troppo) e fargli dire “Sì, Paul è morto, qui ci prendono per il culo” oppure perché non avevano un cazzo da fare. Vi cito i più importanti e interessanti, il resto ve li cercate voi perché dopotutto sono anch’io una persona impegnata.

  • Nella copertina di Abbey Road, in cui Paul è l’unico scalzo e tiene la sigaretta con la mano destra, piuttosto che con la sinistra (sua mano naturale), la cosa che più pare interessante è la targa del Maggiolino sulla sinistra: LMW 281F, in cui “281F” viene letto da molti come “28 if”, cioè “28 (anni) se (non fosse morto). 

  • La copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, in cui viene risaltata senza dubbio la presenza della grancasssa al centro dell’immagine con la scritta “Lonely Hearts“. Ebbene, se si posiziona uno specchio orizzontalmente, tagliando a metà tale scrittà, verrà fuori il messaggio 1 ONE IX HE <> DIE, ovvero “11 9 he die” cioè “è morto il 9 novembre(datazione americana)”
  • Tantissime ipotesi su canzoni ascoltate al contrario e testi a partire da Help!, passando per Yesterday, fino ad arrivare ad A Day in The Life, che secondo molti sarebbe uno degli indizi più validi in assoluto.

Gli indizi, i dubbi, le perplessità e le riflessioni di certo non finiscono qui. Il web è pieno di informazioni  facilmente reperibili e basta googlare Paul is Dead per accorgersene. Di certo si continuerà a parlare di questa leggenda come di tante altre ( basti pensare al famoso Club 27) e chissà se si arriverà mai a un dunque. Ad ogni modo rimango parecchio scettico a riguardo, essendo di mia natura contrario a tutte le tesi complottistiche, di qualsiasi tipo esse siano, politiche o zoologiche. In fondo qualsiasi cosa potrebbe rivelarsi un complotto ed è una cosa concettualmente parecchio figa, più o meno come il fatto che nel titolo di questo articolo ci siano così tanti punti esclamativi. Magari sono 27 (bravo, bravo, vai a contare).
Alla fine, l’importante è che il nostro buon vecchio Paul, sosia o non sosia, sia sopravvissuto al (mancato) incidente in elicottero e, come si suol dire, tutte è bene quel che finisce bene; magari la prossima volta si attrezzerà diversamente e al posto dell’elicottero lo vedremo girare con un sottomarino giallo. Forse gli si addice di più, sosia o non sosia.