deadmau5-disney

“Come noi bambini tu sei tanto piccolin, Topolin Topolin, viva Topolin!”

Così il piccolo Joel Thomas cantava nella sua cameretta, tra peluches e pupazzi che ritraevano il celebre protagonista di casa Disney.

Joel, amore, cucciolo, è ora della cena. Togli quelle orecchie e vieni a tavola!”

“No mamma, voglio tenerle!”

“Ma nella vita non potrai campare con addosso quelle cose!”

E invece così è stato. Perché quel Joel Thomas di cui vi stiamo raccontando un tenero aneddoto d’infanzia altri non è che il noto dj e produttore discografico canadese Deadmau5.

La Disney non ha gradito la sua scelta – ormai decennale – di indossare orecchie da topo durante i suoi live, per cui ha creato un marchio già in trenta paesi. Orecchie da topo che non poco ricordano quelle del loro primo ospite, Mickey Mouse. È così stata aperta una battaglia legale con cui la Disney accusa Deadmau5 di aver procurato danni al business dell’azienda, tra le più redditizie al mondo.

Joel però – stando a quando riporta Forbes, guadagna comunque la modica cifra di 16 milioni l’anno – ha presto comunicato:

“Non mi intimoriscono, sono pronto a lottare per difendere i miei diritti e le mie proprietà”.

Mickey, abbiamo sempre che sospettato che, dietro quella voce da castrato e quel perenne fischiettare, si celasse una brutta persona.

WilfordBrimley-01_1

4BeetiR

mickeymouse-550x550

F1SzeG342k-8

tumblr_lrfxr4CsPX1qfm2v7o1_500

 

UPDATE: Non sembra esserci tregua sul fronte di battaglia per Deadmou5 e Mickey Mouse. Anzi, il dj ha inaugurato una strategia di attacco verso la Disney sui due social network per eccellenza, Facebook e Twitter.

Parole di scherno, frammiste a minacce di serie azioni legali. Tutto questo dopo che sul sito dell’azienda, alla sezione video, era apparso un filmato – prontamente rimosso – in cui il celebre topo si muoveva sulle note di un brano dell’artista, Ghosts n Stuff.

Ciò ha scatenato la furia di Joel che sulla sua pagina Facebook scriveva:

1912545_10153375507806686_2380284018839427199_n

Per poi proseguire sull‘account Twitter, dove ha postato la  lettera  di accusa (di ben due pagine) dei suoi avvocati alla Disney Interactive.

Il tutto ha davvero dell’assurdo ed è difficile prendere la questione seriamente. Tant’è che in rete l’umorismo non ha tardato a intervenire.

10599287_10204387014933150_7024364694367156459_n