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Dopo aver suonato 22, A Million per intero durante l’Eaux Claires festival, Justin Vernon ha tenuto una conferenza stampa, sempre nella città che gli ha dato i natali, per presentare alla stampa il nuovo album dei Bon Iver, in uscita il 30 settembre via Jagjaguwar.

Il disco è stato suonato all’interno del ristorante dell’Oxbow Hotel, una struttura in cui Vernon stesso ha investito affinché diventasse il primo boutique hotel di Eau Claire e, in seguito, Vernon in persona si è presentato per dare il via ad una sessione di Q&A durante cui ha svelato alcuni dettagli sull’ultima opera del progetto Bon Iver.

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Il sound di 22, A Million

Justin Vernon ha spiegato come all’origine del nuovo album ci sia un drum loop creato da BJ Burton, sound engineer presso il suo studio di registrazione April Base, su una drum machine Roland. Il beat lo ha letteralmente smosso dalla sedia e gli ha fatto venire voglia di scomporlo. Ciò che ne è derivato era il sound del disco, che non è però stato concluso prima di 3 anni.

La rottura con i primi due dischi

Vernon ha rivelato che, per sentirsi a posto con se stesso nel pubblicare qualcosa di nuovo, aveva bisogno che fosse in qualche modo estremo. Nonostante non abbia preso le distanze dai suoi lavori precedenti, ha affermato che questi erano accomunati da un’atmosfera triste, che l’avevano aiutato a sentirsi meglio, una sorta di processo terapeutico. Spiega però che se si fosse fossilizzato nella stessa atmosfera e avesse ripercorso gli stessi pattern emotivi avrebbe finito con l’annoiarsi. Nonostante ciò, ammette che 22, A Million presenta ancora alcune tracce di questo mood, ma è rendendo il disco più pomposo, entusiasmante e nuovo, fondendo gli elementi, aggiungendo esplosività e urlando di più che ha trovato la sua ragione d’essere.

Il mantra in 22 (OVER S∞∞N)

Riferendosi al coro che si ripete in 22 (OVER S∞∞N), Justin Vernon ha raccontato che è nato su un’isola Greca dove si era recato durante la bassa stagione per ritrovare se stesso. Ha spiegato come in realtà non ci sia riuscito e l’unica sensazione che ha provato fosse di povertà interiore, ma ciò lo ha portato a sentire una sorta di coro in testa, “This feeling might be over soon”, che apre la prima traccia del nuovo album.

La collaborazione con altri artisti

L’artista di Eau Claire ha svelato come l’album sia stato vicino a non essere mai pubblicato: a gennaio aveva infatti quasi raggiunto la decisione di abbandonarlo per stanchezza, ma ha poi cambiato idea grazie al suo amico, e membro dei Gayngs, Ryan Olson. Ha spiegato che la collaborazione con altri artisti è ciò che l’ha spinto a continuare e in questo senso sono state essenziali prima l’esperienza vissuta durante la produzione dell’album dei Gayngs e poi la collaborazione con Kanye West che gli aveva chiesto di andare alle Hawaii per creare musica con un gruppo di altri artisti. Proprio questo contesto, il trovarsi nella stessa stanza con altre persone, lo ha spronato e gli ha fatto venire voglia di migliorarsi.

Le dediche dell’album

L’album è dedicato al cantautore Richard Buckner e a Bernice Johnson Reagon, fondatrice del gruppo Sweet Honey in the Rock. Il primo, a detta di Justin, ha scritto 13 album perfetti che l’hanno ispirato a scrivere i testi in modo diverso: a scrivere più liberamente e pensare al significato di ciò che aveva scritto solo ex post. Bernice è invece un’artista che ha ammirato per molto tempo. Ha fatto riferimento alla sua voce all’interno della Ken Burns Civil War documentary series e al modo in cui canta una canzone riuscendo ad essere un coro pur cantando da sola, al modo in cui riesce a modulare la voce, a cambiarla ed essere molti cantanti diversi.

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Il volto oscurato nelle nuove foto per la stampa

Quando gli è stato chiesto per quale motivo il suo volto sia oscurato nelle nuovo foto delle interviste, ha risposto che non gli piace vedere foto di se stesso. Ha ammesso che foto e musica viaggiano mano nella mano, ma non è ciò che vuole. Non gli piace incontrare troppe persone perché avrebbe tempo di diventarne amico e ritiene che i volti siano solo per gli amici.

Il sample di Stevie Nicks in “10 d E A T h b R E a s T ⊠ ⊠”

All’interno di “10 d E A T h b R E a s T ⊠ ⊠” c’è un sample non dichiarato di Stevie Nicks. Vernon ha spiegato che è stata Stevie Nicks a chiedere che non ne venisse fatto alcun riferimento allo stesso e lui ha rispettato il suo desiderio. Questo è più che altro dovuto al suo desiderio di non sentirsi chiedere di una loro collaborazione che non è mai avvenuta. Il sample è stato preso dal suo video di YouTube preferito, la preparazione di Stevie Nicks prima di un concerto nel 1981, che la vede cantare “Wild Heart” (che secondo Vernon non è mai stata registrata in modo appropriato) mentre le stanno sistemando i capelli. Il sample è Stevie Nicks mentre canta “wild wild wild heart”.

La pronuncia dei titoli delle canzoni di 22, A Million

Justin Vernon ha spiegato come pronunciare alcuni titoli delle canzoni del nuovo album: “29 #Strafford APTS” si prouncia “29 hashtag Strafford apartments.”, “666 ʇ” è “666 upside down arrow.” e “____45_____” semplicemente “45.”.