jonny grr

Creep eseguita a fine concerto al Primavera Sound non ve l’aspettavate, eh? E Glass Eyes, suonata per la prima volta live a Londra poche settimane fa, insieme alle chicche Myxomatosis e Planet Telex?
Come sceglie le proprie scalette una band come i Radiohead, che può contare su almeno un centinaio di canzoni? Istinto? Calcolo razionale?

Ha spiegato tutto il chitarrista Jonny Greenwood in un’intervista con Adam Buxton.

“A volte, ci capita che alcune canzoni non suonino più bene alle nostre orecchie e quindi le lasciamo in pausa per un po’. Per esempio ‘No Surprises’: non l’abbiamo suonata per tre o quattro anni perchè l’avevamo provata ma non ci piaceva. Ora però è tornata e suona perfettamente”.

Eccovi l’intervista completa con Buxton.

Greenwood ha affrontato l’argomento setlist anche in un’altra intervista, questa volta a BBC Radio 6 Music, che andrà in onda domenica 19 giugno. Nell’intervista, Greenwood ha spiegato che l’intenzione iniziale della band era quella di suonare tutte le canzoni della propria discografia durante questo tour.

“All’inizio, avevamo pensato a 120 pezzi. Assurdo, praticamente erano tutte le nostre canzoni. Quindi abbiamo abbandonato il progetto pensando che fosse stupido e ci siamo limitati a 60-70 brani, suonandone 24 a ogni data. Certo, abbiamo comunque una vasta scelta”.

Il principale obiettivo della band rimane sempre quello di suonare ogni volta qualcosa di “diverso e interessante” – anche se questo non fa felici proprio tutti.

“Come si può immaginare, la nostra crew impazzisce ogni volta perchè non sanno mai come devono regolarsi con le luci. Ma va bene, abbiamo sempre fatto così. Decidiamo da sempre la setlist appena prima di suonare”.

Purtroppo,  i quattro oxfordiani stanno per iniziare il tour americano e le occasioni di vederli live in Europa sono rimaste poche. Consoliamoci allora riascoltando Creep e sperando che, alle loro orecchie, suoni sempre molto bene.