Jack White si è confessato a Esquire, e oltre a farsi prendere dal coccolone per i The White Stripes, con un volo pindarico di cui io ho perso senz’altro qualche passaggio, attacca a parlare di Gaga.
Preso da un’epifania degna del migliore Joyce, forse convinto che dire ovvietà nel 2012 sia sintomatico di menti eccelse, afferma che Germanotta sia tutta un artificio.

I don’t think she lives it because it’s all artifice. It’s all image with no meaning behind it. You can’t sink your teeth into it. It’s a sound bite. It’s very of this age, because that’s what people want. They want a Twitter line, a jpeg, an MP3.

Ora, con tutto il rispetto che si può avere per uno che per il resto della propria vita sarà necessariamente associato ai Mondiali del 2006, io credo che non ci voglia un santone del marketing per capire che Lady Gaga sia un personaggio studiato a tavolino.
Non contento comunque della sua invettiva, si è inoltre dilungato sul rapporto che lega le celebrità ai social network, affermando che l’obiettivo delle celebrità è quello di mettersi alla pari del fan.
Quindi amici cervi, ora che fra gli uomini regna l’uguaglianza, secondo il principio del sillogismo aristotelico, se ci rolliamo tutti una canna in testa a qualche amico al Coachella, di sicuro, poi ci bomberemo Chris Brown.

Grazie Jack White, grazie di cuore.